Poliziotti a cavallo trascinano un uomo nero al guinzaglio: Stati Uniti, Texas, 2019

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 7 Agosto 2019 - 09:01 OLTRE 6 MESI FA
Poliziotti a cavallo trascinano un uomo nero al guinzaglio: Stati Uniti, Texas, 2019

Uomo di colore tirato per la corda come uno schiavo da due poliziotti in Texas, a Galveston

WASHINGTON – Uno scatto molto forte gira in Rete: la foto, scattata in Texas, a Galveston, ha fatto scalpore perché ritrae due poliziotti a cavallo che tirano per la corda, a mò di guinzaglio, un uomo nero, che ricorda uno schiavo. Una evidente violazione dei diritti dell’uomo, identificato in Donald Neely, 43 anni, arrestato per violazione di proprietà privata.

La dinamica dell’arresto è stata spiegata dal New York Times. I due agenti, in assenza di un auto che potesse portare via l’arrestato, hanno ammanettato Neely, per poi tirarlo con una corda per centinaia di metri. Secondo il capo della polizia, i due ufficiali, Brosch e Smith, non avevano alcun “intento cattivo” ma ha assicurato che non accadrà più. Non è ancora chiaro però se verranno presi provvedimenti nei confronti dei due agenti.

“Innazitutto dobbiamo porgere le scuse al signor Neely per l’inutile imbarazzo – ha scritto in un comunicato il capo della Polizia di Galveston -. Sebbene si tratti di una tecnica collaudata e in alcuni scenari raccomandata. Credo che i nostri ufficiali abbiano mostrato scarso giudizio in questo caso e che avrebbero potuto aspettare un’unità di trasporto nel luogo di arresto. I miei ufficiali non avevano alcun intento malizioso al momento dell’arresto, ma abbiamo immediatamente modificato la politica per impedire l’uso di questa tecnica e rivedremo tutta la formazione e le procedure”.

Nel frattempo le immagini dell’arresto hanno suscitato indignazione da parte dei politici (e non solo), come Adrienne Bell, democratica in corsa per un seggio in Texas, che ha scritto su Facebook: “La foto scattata a Galveston corrisponde alla realtà, l’abbiamo verificato”.

“Questa scena ha causato sconcerto nella comunità, e fa sorgere delle inevitabili domande. È necessaria un’azione rapida per garantire che nessuno venga nuovamente trattato in questo modo e che la legge sia fatta rispettare attraverso pratiche giuste e umane”, ha concluso la Bell. (fonte NEW YORK TIMES)