Siria, ecco cosa prevede la Convenzione sulle armi chimiche

Siria, ecco cosa prevede la Convenzione sulle armi chimiche
Siria, ecco cosa prevede la Convenzione sulle armi chimiche

NEW YORK – La Convenzione sulla proibizione delle armi chimiche è uno dei pilastri fondamentali sul disarmo e la non proliferazione che proibisce qualsiasi attività di sviluppo, produzione, conservazione, trasferimento e uso delle armi chimiche. E prevede rigidi obblighi per gli Stati che ne fanno parte.

Il documento è stato aperto alla firma a Parigi nel 1993, ed entrato in vigore nel 1997: ne è depositario il segretario generale delle Nazioni Unite. G li Stati aderenti si sono impegnati a distruggere tutte le armi chimiche esistenti sul proprio territorio e a non farvi ricorso per nessun motivo, anche in caso subiscano un attacco con tali armi.

Se la Siria vi aderirà, dovrà sottostare a ispezioni dell’Organizzazione Internazionale dell’Aja sull’effettiva distruzione del proprio arsenale. In determinati casi, o su richiesta di uno Stato membro, possono inoltre essere svolti accertamenti attraverso ispezioni in loco per verificare eventuali violazioni, oltre a periodici controlli nelle industrie chimiche per accertarsi che alcuni prodotti, largamente impiegati per usi civili consentiti, non siano utilizzati in modo improprio anche per la produzione di armi di distruzione di massa.

Secondo quanto previsto dal trattato, chi viola i suoi dettami è sottoposto a sanzioni stabilite dagli altri membri. Attualmente sono 189 gli Stati che hanno aderito alla Convenzione, e la Siria è una delle sole sette nazioni al mondo che non hanno siglato il trattato. Gli altri Paesi riottosi sono Angola, Corea del Nord, Egitto, Sud Sudan, Israele e Birmania. 

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