Strauss-Kahn: domiciliari con Jacuzzi e palestra

Pubblicato il 26 Maggio 2011 - 20:24 OLTRE 6 MESI FA

Dominique Strauss-Kahn

NEW YORK – Oltre a stanze e soggiorni, anche una jacuzzi, una palestra, una sala-teatro e un terrazzo con esposizione su Tribeca: sarà qui, in una casa a tre piani di 600 metri quadri al 153 di Franklyn street, a Manhattan, che l’ex direttore dell’Fmi, Dominique Strauss-Kahn, resterà agli arresti domiciliari in attesa del processo a suo carico. Strauss-Kahn si è trasferito nella nuova casa da poche ore e già divampano le polemiche a New York. Sono soprattutto i tabloid a soffiare sul fuoco.

New York Post e Daily News hanno pubblicato oggi prime pagine al limite della querela (”Chez Perv” titola in NYP, ”La cella da 14 milioni del Perv” titola il Daily News), riportando nei dettagli ogni singolo particolare della residenza, valutata sul mercato 14 milioni di dollari, per la quale Strauss-Kahn pagherà 50mila dollari al mese d’affitto.

L’ex direttore del Fmi sarà sotto sorveglianza 24 ore al giorno, potrà uscire solo per andare in sinagoga, dal medico, o dai suoi avvocati, ma ogni volta dovrà avvisare la polizia con 6 ore d’anticipo e rispettare un ‘coprifuoco’ dalle 22 alle 6. Potrà poi ricevere familiari e amici (ma non più di quattro alla volta) e i suoi legali tutte le volte che vuole. Loro, gli avvocati Benjamin Brafman e William Taylor, sono consapevoli del clima ostile nei confronti del loro cliente.

Anche per questo hanno inviato una lettera all’Ufficio dei Procuratori di Manhattan, lamentando la fuga di notizie che circonda il caso. A loro avviso, la polizia è responsabile di aver lasciato trapelare informazioni che possono mettere in dubbio lo svolgimento di un giusto processo. Nella lettera, poi, i legali sostengono di essere in possesso di informazioni che ”possono gravemente minare la credibilita” della cameriera che accusa il loro cliente.

Non rivelano quali, ma il loro obiettivo è chiaro: vogliono contrastare le voci (da loro negate) secondo cui persone al servizio di Strauss-Kahn e facenti capo alla societa’ per servizi di sicurezza Guidepost Solutions, di New York, sarebbero da giorni al lavoro alla ricerca di informazioni ‘scomode’ sulla donna. L’obiettivo è quello di ”trovare qualcosa” che possa essere utilizzato in sede processuale per screditarne l’attendibilità. Per questo lei si prepara ad affrontare il processo rafforzando il suo personale collegio di difesa.

Il New York Times ha riferito che altri due legali affiancheranno l’avvocato Jeffrey Shapiro nella rappresentanza della cameriera: l’ex direttore del New York Civil Liberties Union, Norman Siegel, un esperto dei diritti civili, e l’ex procuratore federale Kenneth Thompson. ”Avevamo già anticipato che per questo caso la difesa e’ pronta a muovere una sorta di assalto contro di lei” ha commentato Shapiro. ”Per questo è necessario uno sforzo di squadra”. Data la delicatezza ‘internazionale’ del caso, anche il team di procuratori che accusano Strauss-Kahn sarà rafforzato: al procuratore John ‘Artie’ McConnell si sono uniti altri due colleghi, Joan Illuzzi-Orbon e Ann. P. Prunty.