Avanti tutta per il turismo in Turchia, nonostante la crisi con Israele

Pubblicato il 15 Settembre 2011 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA

La moschea blu di Istanbul

ISTANBUL – Cercare un posto a Istanbul nel cuore della città vecchia o ancora nella fervente Istiklal caddesi, fulcro europeo della città è un’impresa. Le stanze migliori sono quasi tutte occupate e non solo a Istanbul i turisti sbucano da tutte le parti. Sono sempre nuovi e sempre diversi, vengono dall’Europa e soprattutto a riscoprire la memoria degli antichi sultani sono anche i vicini dal medioriente.

Nonostante la crisi recente con Israele e un improvviso scivolone delle prenotazioni da Gerusalemme, da Ankara dicono che gli affari nel settore vanno proprio bene.

Fra i bazar, le moschee e i locali con musica dal vivo e le feste in strada, i concerti e il divertimento, la Turchia sta rinascendo a livello turistico, anche se i laici più agguerriti temono che invece il Paese stia tornando indietro da quando è guidato dall’Akp, partito moderato di area islamica.

Stando ai dati del ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica Turca nei primi sette mesi del 2011 il Paese guidato dal premier Recep Tayyp Erdogan ha registrato circa 17 milioni e 625 mila arrivi, con un incremento medio del 10,64%, e un picco di oltre il 31% in aprile, rispetto allo stesso periodo del 2010.

I turisti italiani a luglio hanno superato quota 93 mila, quasi il 31% in più rispetto al 2010, mentre è la media degli altri mesi che fa notare un buon passo per il cosiddetto ponte tra Oriente e Occidente con oltre 300 mila visitatori.

Più gente la vede, più la Turchia si avvicina all’Europa. In testa alla classifica dei viaggiatori più assidui c’è la Germania, seguita da Russia e Gran Bretagna. Le mete preferite restano Antalya e Istanbul e poi, Marmaris, Bodrum, Edirne e Izmir.

Se proviamo a tirare le somme nei primi sette mesi del 2011, da gennaio a luglio, sono arrivati in Turchia 17 milioni, 624 mila e 969 visitatori.