Carbonara Day oggi 6 aprile 2021: perché si festeggia e quando nasce la ricetta della carbonara

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 6 Aprile 2021 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA
pasta alla carbonara, foto ansa

Carbonara Day oggi 6 aprile 2021: perché si festeggia e quando nasce la ricetta della carbonara (foto Ansa)

Oggi è il “Carbonara Day”, giorno dedicato ad uno dei piatti tra i più amati della cucina italiana. A partire dalle ore 12, sui social si condividerà la foto della “carbonara perfetta”. Gli hashtag che accompagnano l’evento sono #CarbonaraDay e #MyCarbonara.

“Carbonara Day” è la più grande “spaghettata social” del mondo

La “Carbonara Day” è la più grande “spaghettata social”del mondo.  Ideato dai pastai di Unione italiana food e supportato Ipo-International pasta organisation, il #CarbonaraDay ha raggiunto in 5 anni una platea potenziale di oltre 1 miliardo di persone.

Protagonisti assoluti sono food influencer, cuochi e appassionati che desiderano condividere opinioni a proposito di questo piatto.

Cosa significa #MyCarbonara?

Come detto uno dei due hastag di riferimento è #MyCarbonara. Esistono diverse versioni di questo piatto? Per i puristi esiste solo una maniera per farla. Gli ingredienti sono cinque: pasta, guanciale, pecorino, uovo, pepe.

Gli innovatori credono invece che si possa reinterpretare in maniera libera questa ricetta. Una cosa è certa:  #MyCarbonara deve rispettare lo spirito originale della ricetta aggiungendo magari solo il  tocco dell’autore.

Riccardo Felicetti, presidente dei Pastai di Unione italiana food,  spiga che “la Carbonara è il piatto preferito di molti, e anche il mio”.

“Fantasia o necessità possono dare vita a ricette ispirate a questo piatto. Ma allora non chiamatela Carbonara. La Carbonara è una sola, come Venezia. Poi, ognuno ha i suoi segreti e l’equazione della Carbonara ideale deriva da gusti personali o abitudini familiari”.

Prosegue Felicetti: “Quest’anno vogliamo far vedere che anche usando solo gli ingredienti classici si può ottenere la Carbonara ‘perfetta per me'”,

Le origini della pasta Carbonara: le tre ipotesi

La Carbonara sarebbe nata nel 1944 dall’incontro fra la pasta italiana e gli ingredienti della “Razione K” dei soldati americani (tuorlo d’uovo in polvere e bacon).

Risalendo la Penisola, i militari americani accompagnavano la “Razione K” agli spaghetti per integrare la dose di carboidrati. L’inventore della Razione K è fra l’altro Ancel Keys, lo stesso che, anni dopo, avrebbe “scoperto” la dieta mediterranea.

Questa tesi sulla nascita della Carbonara è supportata anche da Marco Guarnaschelli Gotti, autore della Grande Enciclopedia della Gastronomia.

Una seconda ipotesi ne attribuisce la paternità ai carbonai appenninici (carbonari in romanesco), che lo preparavano usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione derivati dal piatto “cacio e ova” tipico dell’Appennino laziale ed abruzzese.

Una terza ipotesi ricondurrebbe la genesi della ricetta alla cucina napoletana, individuando nel trattato del 1837 Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti una possibile origine della pietanza.

Solo negli ultimi 15-20 anni, nel cucinare questo piatto è arrivato un approccio più scientifico che prevede ad esempio la mantecatura fuori dal fuoco, la cottura a bagnomaria del composto di uova e formaggio non oltre i 62 gradi di temperatura.

Ogni ingrediente deve essere dosato e lavorato in modo giusto

Come scrive l’AdnKronos, ogni ingrediente deve esserer dosato e lavorato in modo giusto per dare senso a a questo tipo di pasta:

“Il guanciale tagliato a strisce sottili è più croccante e sapido rispetto a quello a dadini, che invece è più morbido e importante nella masticazione. Fondamentale è la percentuale di grasso, l’anima della Carbonara, perché se ben cotto e rosolato le dona un sapore incisivo”.

“Per quanto riguarda il formaggio, il pecorino in purezza è più sapido, mentre un mix di cacio di pecora e vaccino rende il piatto più avvolgente e morbido, adatto a più palati. Per l’uovo, la salsa deve essere cremosa e non liquida: la proporzione giusta per quattro commensali è di tre tuorli e un uovo intero”.

“Il pepe nero dona più profumo alla crema rispetto a quello bianco. E arriviamo alla pasta: spaghetti, rigatoni o mezze maniche sono ben accetti, seppur con risultati diversi”.

“Nel caso degli spaghetti, il condimento li avvolge quasi come fossero una pasta all’uovo, mentre la pasta corta riesce a ‘catturare’ condimento e guanciale che, in questo caso, diventa parte integrante del piatto mentre negli spaghetti fa quasi da contorno”.