Banca centrale greca: a fine 2014 (prima del governo Tsipras) stavamo guarendo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Giugno 2015 - 14:08 OLTRE 6 MESI FA
Banca centrale greca: a fine 2014 (prima del governo Tsipras) stavamo guarendo

Varoufakis durante una relazione di Tsipras al parlamento greco (Ansa)

ATENE – Secondo la Banca centrale greca, che invita il governo Tsipras a firmare l’accordo con i creditori (Fmi, Bce, Ue), alla fine del 2014 – prima delle elezioni anticipate che hanno portato Alexis Tsipras al posto occupato dal giugno 2012 da Antonis Samaras “c’erano forti indicazioni del fatto che l’economia greca fosse uscita dalla recessione e stesse ritornando a un tasso di crescita positivo. All’epoca, tutte le organizzazioni internazionali prevedevano una crescita del Pil nel 2015 e un’accelerazione nel 2016. Da allora le proiezioni sono state riviste al ribasso, la fiducia si è deteriorata e c’è il rischio di un nuovo ciclo recessivo”.

Implicito il riferimento al fatto che lo stallo nelle trattative fra la Grecia e i suoi creditori hanno portato a un peggioramento di tutti i parametri economici, non fosse altro per il fatto che dall’insediamento di Tsipras sono stati chiusi i rubinetti del credito e il governo greco ha dovuto per sei mesi navigare a vista con quel poco che aveva in cassa.

Per questo, secondo il rapporto 2015 sulla politica monetaria della Banca di Grecia, l’accordo “è della massima importanza” e in caso di fallimento del negoziato “ci sarà una crisi incontrollabile” che “segnerebbe l’inizio di un percorso doloroso che porterebbe inizialmente al default sul debito e alla fine all’uscita dalla zona euro e molto probabilmente dall’Unione europea”. Una “crisi del debito controllabile, come è quella che stiamo gestendo con l’aiuto dei nostri partner si trasformerebbe a valanga in una crisi incontrollabile con grandi rischi per il sistema bancario e la stabilità finanziaria. Un’uscita dall’euro aggraverebbe solo uno scenario economico avverso e farebbe balzare l’inflazione”».