Barroso: “La crisi ha spazzato via 10 anni di crescita”

Pubblicato il 22 Maggio 2010 - 14:51 OLTRE 6 MESI FA

Josè Manuel Barroso

“La crisi economica e finanziaria ha spazzato via 10 anni di crescita e di progressi, e non è ancora passata. La situazione in Grecia e gli attacchi alla stabilitá lo dimostrano”. Così il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Durao Barroso, concludendo i lavori della Biennale di Firenze sul tema della “L’educazione per combattere l’esclusione sociale”, organizzata dal Comitato economico sociale europeo (Cese).

“L’Europa – ha proseguito Barroso – ha approvato un’azione coordinata per sostenere gli stati membri. Non è stato facile, ma gli Stati si sono messi d’accordo”. Il presidente della Commissione europea ha sottolineato che “le sfide finanziarie sono di una portata immensa, senza precedenti. È la prima volta che ci trovaimo di fronte ad attacchi rivolti al debito sovrano di una zona monetaria integrata, non ci può essere unione monetaria senza un’unione economica. I mercati lo hanno capito, spero lo capiscano anche i politici”.

Barroso ha poi affrontato anche il tema dell’evasione fiscale: “In alcuni paesi ci sono problemi enormi di evasione fiscale, serve un ulteriore cultura del rigore”. Quanto alle spese, “negli stessi stati membri si riconosce che ci sono spese non necessarie che vanno tagliate, bisogna concentrarsi su spese che creano valore aggiunto, crescita e inclusione sociale, e che non penalizzino poveri e fasce più deboli”. “Consolidamento fiscale e riforme strutturali – ha continuato – sono condizioni necessarie per la crescita, altrimenti continueremo solo a pagare gli interessi sul debito anziché investire sul futuro dei nostri figli. Tutti dovrebbero capire che senza il consolidamento fiscale non creeremo fiducia, che senza fiducia non c’é crescita e che senza crescita non c’é inclusione”.

“Alcuni politici degli Stati membri, quando una legge va bene, dicono che è merito loro: quando va male dicono che è imposta da Bruxelles”, ha proseguito Barroso, che ha ribadito: “alcuni politici dicono che le politiche di austerità sono colpa di Bruxelles: é bene chiarire che non sono imposte da Bruxelles, ma sono decisioni dei governi. Non diamo colpe all’Europa per cose che non sono di sua responsabilità”.

Gli obiettivi – ha aggiunto – “sono stabiliti insieme, ma la risposta concreta in ogni singolo settore spetta ai governi nazionali”. “Spero che il Consiglio europeo, che si riunirà a giugno, fissi gli obiettivi di qualità per l’istruzione e l’inclusione sociale. Se riusciremo a trovare il consenso, proveremo a costituire entro il 2010 la piattaforma contro la povertà per il dialogo con gli Stati membri”, ha detto il presidente della Commissione europea.

 “A novembre – ha poi aggiunto Barroso – approveremo le raccomandazioni contro l’abbandono scolastico. Nel 2011 prenderemo misure sull’istruzione per i migranti e sulle politiche per l’infanzia”. Barroso, infine, ha spiegato che oggi è “prematuro” fare una stima sui fondi, ma ha detto “in autunno presenteremo le previsioni di bilancio su questi temi”.