Bce, Ue e Fmi: “Occhio al deficit”. Imu-Iva: Letta appeso a un decimale

di Warsamé Dini Casali
Pubblicato il 13 Settembre 2013 - 11:35 OLTRE 6 MESI FA
Bce, Ue e Fmi: "Occhio al deficit". Imu-Iva: Letta appeso a un decimale

Bce, Ue e Fmi: “Occhio al deficit”. Imu-Iva: Letta appeso a un decimale

ROMA – Bce, Ue e Fmi: “Occhio al deficit”. Imu-Iva: Letta appeso a un decimale. Prima la Bce, poi il Commissario europeo Olli Rehn, infine il Fondo Monetario hanno messo in guardia l’Italia: occhio al deficit, il rapporto del 3% con il Pl rischia di essere superato, le voci di spesa e l’aleatorietà delle coperture preoccupano, gli interventi su Imu e Iva e i pagamenti della PA stanno incidendo sui conti pubblici.

La Banca Centrale Europea è stata chiara: il peggioramento del fabbisogno, dovuto soprattutto al rimborso dei debiti verso le imprese, ”mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell’obiettivo di disavanzo” al 2,9% del Pil per il 2013.

3%, le fatidiche colonne d’Ercole sul deficit: senza fare nulla da qui alla fine dell’anno, così come stiamo, il rapporto è già al 2,9%. In effetti, tra interessi sul debito, contrazione del Pil e coperture più eventuali che certe, il governo Letta gioca una sfida sul filo dei decimali. In pratica ha le mani legate, anche a voler considerare le clausole di salvaguardia, la spesa per finanziare investimenti, provvedimenti per la crescita deve restare obbligatoriamente a saldi invariati e quindi coperta da tagli dolorosi o altre tasse.

Già che il governo sopravviva risulta essere un asset economico decisivo: come minimo, con una nuova crisi, “potrebbe tradursi in 1,5 miliardi in più di spesa in conto interessi per effetto dell’aumento dello spread” (Dino Pesole, Sole 24 Ore). La stabilità politica, secondo le autorità sovranazionali, è un valore: per questo guardano sorvegliano i governi di Roma, Atene e Lisbona con particolare attenzione.

Bce. Se questo problema riguarda Italia, Grecia e Portogallo, riguarda tutti la tendenza rilevata dalla Bce nei paesi dell’euro: “In Europa il risanamento dei conti si è arrestato nel primo semestre 2013” afferma menzionando la “tendenza al ribasso” di tutti gli indicatori osservati dalla metà del 2010.

Secondo i dati Bce il disavanzo cumulato negli ultimi quattro trimestri nei paesi dell’area euro si è collocata al 3,8% del Pil nel primo trimestre, un dato nettamente superiore alle previsioni di primavera con un peggioramento nella tenuta del deficit, nel contenimento del debito, nel controllo dell’avanzo primario.

Unione Europea. Da Riga, dove domani si terrà la riunione dei ministri finanziari e dei banchieri centrali dell’area euro, il commissario Ue per gli Affari economici, Olli Rehn, avverte: l’economia dell’Eurozona ”potrebbe essere al punto di svolta” e ”potremo vedere una ripresa il prossimo anno”; tuttavia ”vi sono rischi significativi, fra cui l’instabilità politica in alcuni Paesi, e la possibilità di passi indietro su alcune riforme”.

Dal Fondo Monetario Internazionale la preoccupazione è analoga: ”E’ importante che l’Italia mantenga i progressi messi a segno” dal punto di vista delle riforme e della disciplina di bilancio, afferma il portavoce del Fmi, Gerry Rice, commentando i rischi legati all’instabilità politica in Italia.

Iva, Imu, spending review: gli appuntamenti del Tesoro. In questo clima non facile il Tesoro prepara le misure attese per le prossime settimane, quelle che dovrebbero segnare la politica economica per il 2014 e per gli anni successivi. Se il taglio del cuneo fiscale sarà la leva portante della Legge di Stabilità, la messa a punto delle varie misure nel dettaglio è ancora condizionata dal confronto politico. In questo momento tutt’altro che sereno.

C’è da stabilire se l’Iva aumenterà a partire dal primo ottobre, o dal 2014 o mai; per evitare un rialzo della tassa sui consumi occorre però circa 1 miliardo di euro a trimestre. Le stesse misure sul cuneo poi non sono ancora chiare perché è da definire il budget sul quale l’alleggerimento delle tasse sul lavoro potrà contare nel breve periodo.

Aperto anche il capitolo Imu-service tax, una posta da 4 miliardi di euro. Come anche un paio di miliardi dovranno essere reperiti se si vorrà evitare, a partire dall’inizio del 2014, l’aumento dei ticket sanitari. Per la spending review, infine, circola l’ipotesi che possa diventare commissario straordinario Carlo Cottarelli, direttore del dipartimento per gli affari fiscali e di bilancio del Fondo Monetario Internazionale. Ma in questo clima di instabilità anche questa nomina sembra essere più difficile.