I mercati non credono a Berlusconi, crolla Piazza Affari

Pubblicato il 4 Agosto 2011 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Le Borse non hanno creduto a Silvio Berlusconi. Le mezze promesse pronunciate mercoledì alle Camere non hanno convinto: le Borse sono in rosso e Piazza Affari è a picco. In mattinata si pensava che Berlusconi fosse riuscito nel colpaccio, ma presto ci si è dovuti ricredere. La Borsa di Milano ha aperto con un rialzo promettente, ma si è trattato solo di un fuoco di paglia. Ben presto si è virato verso il segno negativo e Piazza Affari è l’unica in Europa a cadere in picchiata, trascinata dal segno negativo delle banche. Insomma niente effetto “rally” come dicono gli operatori di Borsa dal discorso di Berlusconi. Già la stampa estera aveva bocciato le parole del premier, che senza un’indicazione precisa per ridurre subito il debito e promuovere credibili piani di crescita, ha deluso gli investitori. La generica accusa ai mercati di essere irrazionali e non capire la situazione economica italiana è apparso come un segnale di debolezza, se non di impotenza. Intanto Berlusconi non torna sull’argomento, sembra per lui un capitolo già archiviato. E’ invece tornato a parlare di un tema a lui molto caro: le intercettazioni. 

Gli occhi ora sono tutti puntati sul mercato dei titoli di stato: lo spread fra Btp e bund tedeschi si attesta sulle piazze europee  a 36o punti base. Cioè ancora a livello di guardia: il dato va tenuto sotto controllo anche alla luce del confronto di mercoledì mattina tra il ministro dell’Economia Tremonti e il presidente dell’Eurogruppo Juncker in Lussemburgo.

Protagonisti dei rialzi erano stati all’inizio delle contrattazioni  i titoli bancari, con Intesa SanPaolo, Unicredit che guadagnavano il 3%. Mps cresce del 2,63%, Banco Popolare fa +2,58% così come Mediolanum. Unicredit invece ha cominciato a perdere fino a un punto percentuale, trascinando l’indice Ftse/Mib al segno meno. Gli analisti comunque lo avevano previsto:  un rimbalzo tecnico dopo giornate di vendite indifferenziate era nelle cose, parlare di inversione di tendenza non era giustificabile. Oggi attesa per la riunione della Bce, la prima dopo il piano di aiuti che è stato approvato per la Grecia. I tassi di rifinanziamento sono attesi invariati, ma l’attenzione è per la conferenza stampa del presidente Jean Claude Trichet.