Bpm: Dalu lascia la direzione, Ponzellini punta su Chiesa

Pubblicato il 28 Aprile 2011 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Fiorenzo Dalu lascia la Banca Popolare di Milano. A meno di tre anni dalla sua nomina come direttore generale dell’istituto di Piazza Meda (luglio 2008), il manager, nella banca dal 1973, ha deciso di fare un passo indietro dopo i forti attacchi incassati nell’ultimo mese da parte dei sindacati interni che controllano la banca.

Le dimissioni dovrebbero essere formalizzate al presidente Massimo Ponzellini in questi giorni e, al momento, resta un’incognita la sua presenza ai lavori dell’assemblea degli azionisti di sabato prossimo, chiamata ad approvare il bilancio. Il successore, salvo colpi di scena, dovrebbe essere Enzo Chiesa, attuale condirettore generale della banca e responsabile della direzione finanza. Fonti vicine alla presidenza confermano questa ipotesi che darebbe continuità al lavoro svolto finora dallo stesso Dalu.

A Chiesa quindi il compito di varare l’aumento di capitale fino a 1,2 miliardi di euro e integrare il piano industriale con le richieste arrivate dalla Banca d’Italia in seguito all’ispezione conclusa a marzo. La nomina dovrebbe arrivare in occasione della prima riunione utile del consiglio d’amministrazione della Bpm. Al momento in calendario è fissato un Cda per martedì 3 maggio – chiamato a fare il punto sulla ricapitalizzazione -. Mentre un altro consiglio si riunirà il 12 dello stesso mese: in quell’occasione sarà varato peraltro il pacchetto di misure messe in campo per riorganizzare la banca dopo il duro intervento di Via Nazionale.

Oltre all’aumento, sono previste un incremento delle deleghe di voto a 5, una semplificazione e riorganizzazione del gruppo, una ridefinizione delle politiche di remunerazione e una serie di dismissioni di partecipazioni non strategiche. Quanto a Dalu, classe 1952, la sua esperienza da direttore generale si chiude in modo brusco. Dopo oltre 30 anni all’interno del gruppo Bpm – fino al 2007 è stato direttore generale della Banca di Legnano – è stato messo alla porta da alcuni dei consiglieri dell’Associazione Amici della Bipiemme, azionista di riferimento dell’istituto ed espressione dei sindacati.

Lo scontro sarebbe riconducibile al recente riassetto interno delle stesse sigle, con il passaggio di molti dipendenti dalla Fisac (Cgil) alla più piccola Fiba (Cisl). Tra gli “scissionisti” anche lo stesso ormai ex direttore generale.