Crisi: piccole e medie imprese bocciano il comportamento delle banche

Pubblicato il 12 Aprile 2010 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA

Soprattutto in tempi di crisi quello tra banche e imprese continua a essere un rapporto difficile. E nell’anno cruciale della congiuntura, il 2009, i due mondi sembrano restare separati con le medie e piccole imprese che “bocciano” a larga maggioranza ruolo e comportamenti degli istituti di credito.

I due terzi delle pmi (67%) ritengono infatti che la banca non sia stato un partner strategico nella gestione della crisi economica e solo un imprenditore su 5 ha riscontrato approcci propositivi di medio periodo da parte della propria banca.

E’ quanto emerge dalla seconda edizione dell’Osservatorio di Accenture 2009 sul rapporto banche-pmi, che fa parte di un progetto che comprende anche Confindustria, Abi, Confartigianato, Confagricultura e associazioni finanziarie e che è stata presentata a una platea di soli imprenditori.

L’analisi è stata realizzata su un campione rappresentativo di 1.500 imprese. Il 43% degli imprenditori intervistati riferisce di non aver avuto alcuna indicazione dalla banca in merito alle difficoltà finanziarie riscontrate e il 18% ammette di essersi trovato di fronte a restrizioni nell’accesso a fonti di finanziamento. Un’altra fetta del 18% ha ricevute proposte di soluzione temporanee per tamponare la crisi di liquidità; è andata un po’ meglio al 21% che si è visto proporre soluzioni a medio termine.

Tuttavia, a dimostrazione che il dialogo è difficile, il 56% degli intervistati ammette di “aver taciuto”, cioé di non aver segnalato per tempo alla banca che avrebbe potuto avere difficoltà finanziare, in modo da poter condividere una strategia di gestione. Non solo. A mutare è l’idea stessa del ruolo della banca del futuro. Raddoppia o addirittura triplica la percentuale di Pmi interessate ad avere, pagandoli, servizi di consulenza da parte del proprio sportello: così il 19% delle imprese dell’indusyria (erano 10% nel 2008), il 18% di quelle del commercio (dall’8%), il 17% dei servizi (6% nel 2008).

Velocità, trasparenza e flessibilità sono le qualità principali che il 57% delle pmi chiede alla propria banca, subito seguite (51%) da un’altra caratteristica: essere locale. Il 42% ritiene indispensabile che abbia un ruolo di sostegno nei momenti difficili, accanto a un 45% che chiede la capacità di valutare prospettive e potenzialità dell’impresa.