Correzioni alla manovra. Nuova Ici: superfranchigia a 400 euro o rinvio

Pubblicato il 8 Dicembre 2011 - 09:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Attenuare l’impatto dell’Imu sulle famiglie: l’obiettivo dei partiti che sostengono la maggioranza potrebbe rivelarsi perseguibile aumentando la franchigia attuale di 200 euro sulla prima casa. Magari portandola a 400 euro. Un po’ come avvenuto con lo sblocco delle rivalutazioni degli assegni pensionistici fino a 1400 euro, dai 936 previsti dalla prima bozza della manovra. Aumento della franchigia (esenzioni) e rivalutazioni dovrebbero far parte di un mini-emendamento su un testo condiviso tra Pdl e Pd limitato a due o tre ritocchi al decreto salva-Italia.

Sulla tassazione degli immobili e in particolar modo delle abitazioni principali pesa anche il giudizio dell’Istat sulla misura, presentato ieri in Commissione Bilancio. Con l’Imu un terzo delle famiglie si troverebbe in una situazione di ulteriore difficoltà, aggravando la condizione economica “di quelle a rischio povertà, cioè quelle non in grado di fronteggiare spese impreviste di 800 euro, che sono il 33,6% del totale”. Aggravio reso ancor più pesante dal concorso delle altre misure a carattere recessivo (frenano i consumi interni) come la deindicizzazione delle pensioni e l’aumento della benzina, che inevitabilmente farà lievitare i prezzi di ogni prodotto trasportato.

L’accordo bipartisan tra i gruppi parlamentari teso a migliorare il decreto non può prescindere dall’invariabilità dei saldi. Dove trovare le risorse? Un aumento della franchigia di 100 euro (da 200 a 300 euro sulla prima casa) comporterebbe una perdita di getto stimata tra 1,4 e 1,8 miliardi di euro. Una soluzione potrebbe essere costituita dall’innalzamento dell’aliquota del 7,6 per mille sulle seconde case. La franchigia, poi, dovrebbe essere eliminata sulla prima casa di valore o di lusso riservandola solo per gli immobili delle fasce di reddito medio-basse. Una soluzione ponte potrebbe essere adottata rinviando di un anno l’Imu sulla prima casa. Il presidente delle Acli ha messo a punto un modello di calcolo che a saldi invariati tiene conto del reddito delle famiglie e del numero dei figli.