Rcs, fu regolare l’acquisto del palazzo di via Solferino da parte di Blackstone

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Maggio 2021 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA
RCS, fu regolare l'acquisto del palazzo di via Solferino da parte di Blackstone

RCS, fu regolare l’acquisto del palazzo di via Solferino da parte di Blackstone (foto Ansa)

Fu regolare l’acquisto del palazzo di via Solferino. Il Tribunale Arbitrale della Camera di Commercio di Milano ha respinto quindi le istanze di Rcs e stabilito che l’acquisto del palazzo di via Solferino a Milano, la sede storica del Corriere della Sera per 120 milioni di euro e il riaffitto a 10,4 milioni l’anno, sono regolari, nessun risarcimento è dovuto.

Il lodo “è stato deliberato a maggioranza”, si legge nel documento citato dalle agenzie, con voto favorevole del presidente del collegio arbitrale Renato Rordorf e di Vincenzo Mariconda e quello contrario di Vincenzo Roppo.

Rcs, fu regolare l’acquisto del palazzo di via Solferino da parte di Blackstone. La reazione di Rcs

Rcs ha commentato la decisione, che sottolinea essere stata presa “sulla base dell’accordo di due soli arbitri e con articolata e motivata opinione dissenziente del terzo” affermando che “fermo restando che non condivide il giudizio dei due arbitri e che si riserva ogni valutazione e ogni diritto, sottolinea che anche dalle motivazioni del Lodo non emerge alcuna scorrettezza o mala fede di Rcs che viceversa ha agito per la doverosa tutela del patrimonio sociale, leso dal significativo differenziale di valore con cui nel 2013 è stato venduto l’Immobile”.

“Il Lodo definitivo, confermando che RCS non ha agito in modo scorretto e tantomeno temerario – prosegue la nota di Rcs – rinsalda, come già quello parziale dello scorso anno, la posizione della Società innanzi alla Supreme Court of the State of New York (ove i procedimenti intentati dalle controparti sono sospesi)”.

Dopo un lodo parziale pronunciato a maggio 2020 è arrivato il lodo definitivo in cui il Tribunale Arbitrale spiega – è scritto nel testo del lodo – che tutte “le considerazioni svolte non hanno posto in luce altro se non lo svolgersi di una trattativa commerciale tra soggetti in bonis” e “senza che sia emersa la prova di alcuna indebita pressione operata sulla controparte”. “Non è dato ravvisare nel comportamento di Blackstone nulla che appaia indiscutibilmente contrario ai doveri di correttezza e buona fede”.

E conclude che “le domande di risarcimento del danno proposte da Rcs sul presupposto che la controparte abbia tenuto un comportamento qualificabile come usuraio o abbia comunque violato i doveri di correttezza e buona fede nella trattativa e nella conclusione dei contratti dei quali si è discusso non possono essere accolte”. Respinta anche la domanda di risarcimento per aver promosso un giudizio dinanzi alla Supreme Court di New York.

Nel comunicato di Rcs vengono sottolineati tre passaggi del Lodo: 1) “nel 2013 l’Immobile, secondo il perito d’ufficio, aveva un valore ben superiore per € 33 milioni, ovvero € 153 milioni, rispetto al prezzo cui è stato acquistato, anche se il Lodo non considera tale sproporzione di sufficiente rilevanza”. 2) “il Lodo, pur riconoscendo che la situazione economica e finanziaria in cui RCS si trovava al momento della vendita ha influito sulle sue scelte, ha concluso che, sia pure in un contesto non privo di ambiguità ed incertezze, non sono emersi elementi tali da configurare con certezza l’esistenza di un fenomeno rilevante ai sensi dell’art. 644 c. 3 c.p.. Tra l’altro, si afferma che la difficoltà prevista da tale norma richiederebbe anche una significativa limitazione della capacità negoziale (requisito invero non richiesto dalla norma)”; 3) “in ogni caso, il Lodo dispone la compensazione delle spese di lite ed esclude che RCS abbia agito in modo temerario o anche solo scorretto”.

Un mese fa la Procura di Milano aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta per usura, aperta nell’estate del 2019 e a carico di ignoti. L’inchiesta, partita dall’esposto di un socio, possessore di un piccolo pacchetto azionario e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, ha chiarito che non c’è stato alcun ‘vantaggio usurario’ nell’operazione. Con il rischio che Rcs possa essere costretta a tirar fuori fino a 300 milioni per risarcire Blackstone che ha dovuto rinunciare alla vendita dell’immobile ad Allianz a causa del contenzioso avviato da Urbano Cairo tre anni fa.

Rcs, fu regolare l’acquisto del palazzo di via Solferino da parte di Blackstone. Il commento di Blackstone

Blackstone e Kryalos “hanno sempre agito legalmente, in buona fede e con i più elevati standard etici e siamo grati al collegio arbitrale per la sua diligenza in questa materia”, dichiara un portavoce del fondo americano dopo la decisione del tribunale arbitrale sull’acquisto del palazzo di via Solferino a Milano.