Redditometro: conviventi e famiglie di fatto salvano dall’accertamento sintetico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Novembre 2013 - 12:29 OLTRE 6 MESI FA
Redditometro: conviventi e famiglie di fatto salvano dall'accertamento

Redditometro: conviventi e famiglie di fatto salvano dall’accertamento

ROMA – Redditometro: conviventi e famiglie di fatto salvano dall’accertamento. Alle contestazioni del Fisco sulla propria capacità di spesa, incongruente con i redditi accertati, si può rispondere con successo che conviviamo, per esempio more uxorio: cioè, non serve essere sposati e che il proprio partner sia iscritto nel nucleo familiare, per dimostrare la propria accresciuta capacità contributiva.

In sede di accertamento sintetico, l’orientamento è quello di tener conto della situazione reale per cui ai fini fiscali, va equiparata a quella prodotta dal matrimonio, con la conseguenza che, laddove venga accertato un maggior reddito in capo ad un contribuente, bisogna tener conto del reddito del convivente e dell’aumentata capacità contributiva generata dalla coppia di fatto. E soprattutto basta la dichiarazione del convivente, senza ulteriori prove documentali a scagionare il contribuente sotto esame.

Ai fini dell’accertamento sintetico e redditometrico la capacità di spesa del contribuente deve tener conto dei redditi di altri soggetti conviventi anche se non appartenenti al medesimo nucleo famigliare. A precisarlo è la Ctp di Reggio Emilia, con la sentenza 203/03/13 depositata il 15 novembre 2013. La pronuncia, al pari delle varie sentenza di merito e di legittimità intervenute nell’ultimo periodo, fornisce un ulteriore spunto difensivo per i contribuenti impegnati nella difesa da accertamenti sintetici/redditometrici. Spesso il contribuente è chiamato a provare la legittima disponibilità di somme utilizzate per determinate spese: in questo contesto può tornare utile rilevare che quanto sostenuto a proprio favore abbia già superato il vaglio di un giudice. Così sulla natura di presunzione semplice dello strumento, dopo l’interpretazione della Cassazione (sentenza 23554/2012), sono intervenuti anche i giudici di merito (Ctp Treviso, 122/05/2013) che hanno confermato la natura di presunzione semplice ai vecchi coefficienti. (Antonio Iorio, Il Sole 24 Ore)