Ritorno alle origini, la Pirelli produrrà solo pneumatici

Pubblicato il 25 Novembre 2009 - 19:32 OLTRE 6 MESI FA

Marco Tronchetti Provera

Le azioni Pirelli, in controtendenza con il mercato, hanno guadagnato l’1,9% martedì 24 novembre. Agli azionisti il  gruppo della Bicocca piace di più se ridotto all’essenziale, senza telefoni e immobiliare, tutto concentrato sugli pneumatici.

Dalla quotazione di 0,25 euro dell’11 febbraio, il giorno della presentazione del piano industriale, il titolo è salito ai 0,426 euro di ieri 24 novembre; ciò significa un balzo in avanti del 78,9%. Il cambio di atteggiamento si legge nelle valutazioni degli analisti: il prezzo-obiettivo medio è quasi raddoppiato, passando da 0,25 euro ai 0,44 euro. Il 65% degli analisti che si occupano della società è attualmente posizionato sulla raccomandazione di acquisto («buy») del titolo. Dopo i robusti risultati del terzo trimestre, anche Morgan Stanley ha alzato la valutazione a 0,52 euro per azione, una revisione condizionata anche «dal migliorato scenario per il mercato degli pneumatici». Pirelli prevede di chiudere il 2009 con un fatturato superiore a 4,3 miliardi.

Superamento degli obiettivi del piano e l’attenzione esclusiva nel mercato degli pneumatici sono i due elementi che hanno guidato il recupero delle azioni della Bicocca. La separazione fra attività industriali e immobiliare era nell’aria da tempo e dal Brasile, il presidente della società, Marco Tronchetti Provera è stato chiaro: «In futuro ci concentreremo di più sulle attività industriali». L’ipotesi è che all’integrazione con Fimit segua la separazione dell’immobiliare con le azioni della “nuova” Pirelli Re assegnate direttamente agli azionisti Pirelli.

Questo, potrebbe accelerare «la trasformazione di Pirelli da holding in un produttore quasi puro di pneumatici». La Borsa ci scommette, se è vero che lo “sconto holding” di Pirelli, ossia la riduzione di valutazione che il mercato applica alle holding, si è ridotto dal 25% di febbraio al 16% di oggi.

Archiviata l’avventura in Telecom, scorporato l’immobiliare e fatto salvo qualche partecipazione «di sistema» come le quote in Mediobanca e Rcs, il gruppo della Bicocca tornerebbe a focalizzarsi sul suo business storico. Gli ultimi investimenti, del resto, vanno in questa direzione: il nuovo polo tecnologico da 100 milioni di dollari in Brasile, due insediamenti in Russia. A questo punto, prevedono gli analisti, non resterebbe che fondere Pirelli Tyre la controllata al 100% cui fa capo il business degli pneumatici nella holding, per così avere un ritorno alle origini completo.