Spread stabile a 357 e Borsa di Milano in rialzo dopo il mercoledì nero

Pubblicato il 5 Aprile 2012 - 08:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Le Borse europee il 4 aprile sono affondate perdendo piu’ del 2% e lo spread tra Btp e Bund ritorna sui livelli di guardia sfiorando i 360 punti base. Ma la Borsa di dopo un mercoledì nero apre il 5 aprile con un lieve rialzo. Il Ftse Mib sale dello 0,07% a 15.257 punti e il Ftse All Share dello 0,18% a 16.288 punti. Il 4 aprile lo spread ha raggiunto i 358 punti base a chiusura dei mercati, ma il 5 aprile ha aperto a 357 punti con un rendimento decennale del 5,38%.

Le tensioni su Madrid si estendono anche verso l’Italia, con il differenziale Roma-Berlino in forte rialzo a 358 punti dai 335 del 3 aprile, e verso il Portogallo, con lo spread tra titoli lusitani e il bund a 1.027 punti. Ma sull’Italia pesano anche i timori espressi in questi ultimi giorni dalla stampa internazionale. Il Wall Street Journal e il Financial Times hanno avvertito che le misure di austerity varate dal governo Monti per raddrizzare i conti pubblici stanno mettendo a rischio la crescita economica.

”Le misure di austerity in Italia stanno bloccando l’attivita’ nella terza principale economia dell’eurozona, secondo quanto appare dai dati economici piu’ recenti, che dimostrano come queste misure siano controproducenti”, ha scritto il 4 aprile il quotidiano Usa. Mentre sul Portogallo il commissario Ue per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha detto che l’Europa dovrebbe essere pronta a fornirgli ulteriori aiuti prima che Lisbona sia in grado di tornare a finanziarsi sul mercato. Mentre da Francoforte il presidente della Bce, Mario Draghi, ha sottolineato che nell’eurozona ”l’economia soffre ancora di rischi al ribasso”.

”La Spagna si trova in una situazione economica di estrema difficolta’. Le sfide che deve affrontare sono gigantesche e chi non lo capisce prende in giro se stesso”, ha avvertito senza mezzi termini il premier spagnolo Mariano Rajoy, descrivendo la grave crisi in cui e’ sprofondato il Paese iberico in questi ultimi mesi e che diversi osservatori vedono gia’ avviato sulla stessa strada di Grecia, Irlanda e Portogallo, ossia quella che conduce agli aiuti internazionali targati Ue-Bce-Fmi. Timori, questi, alimentati ulteriormente da un’asta di titoli, la prima dopo la finanziaria di venerdi’, andata decisamente male per Madrid, con una domanda in calo e tassi in rialzo.

Il Tesoro spagnolo e’ riuscito a piazzare sul mercato appena 2,59 miliardi di bond con scadenza 2015, 2016 e 2020, contro un massimo previsto di 3,5 miliardi, e ha anche dovuto offrire rendimenti piu’ alti. Il tasso sulla scadenza 2015 e’ salito al 2,89% dal precedente 2,44%, quello sul quinquennale al 4,319% dal 3,376%, e quello sui bonos 2020 al 5,338% dal 5,156%. Lo spread tra i titoli decennali spagnoli e’ quelli tedeschi e’ volato a 390 punti base, mentre il rendimento dei bonos e’ schizzato al 5,69%, riavvicinandosi ai livelli di inizio dicembre, ossia prima che la Banca Centrale Europea lanciasse il primo maxi-prestito alle banche e studiato, tra l’altro, anche per abbattere gli spread tra i Paesi periferici dell’Eurozona e il bund, oltre che a rilanciare la ripresa economica.

Le Borse della Vecchia Europa hanno scontato tutto questo andando a picco. Milano ha lasciato sul terreno il 2,42%, Londra il 2,3%, Parigi il 2,74%, Francoforte il 2,84%, Madrid il 2,09%. In un mercoledi’ nero l’unica nota di sollievo arriva inaspettatamente da un’agenzia di rating. ”Anche se l’attuale recessione in Europa si estendera’ probabilmente nel terzo trimestre, crediamo che l’economia si potra’ riprendere, anche se in modo modesto, alla fine di quest’anno e nel 2013”, ha affermato Standard & Poor’s.