Tassa dell’1,5 per cento sui capitali scudati: allo Stato 2,73 miliardi

Pubblicato il 6 Dicembre 2011 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente del Consiglio Mario Monti (Foto LaPresse)

ROMA – Un‘imposta straordinaria dell’1,5 per cento sui capitali che hanno beneficiato degli scudi fiscali negli ultimi anni, da quello del 2001-2002 all’ultimo del 2009-2010: la ha prevista il decreto legge “salva-Italia” varato dal governo di Mario Monti domenica 5 dicembre.

La nuova imposta dovrebbe portare allo Stato 2,73 miliardi circa, l’1,5 per cento del patrimonio complessivo delle attività scudate, con un valore complessivo di 182 miliardi.  Potrà essere trattenuta dagli intermediari che gestiscono o detengono i capitali rimpatriati. I contribuenti scudati potranno pagare il dovuto in due rate uguali, una entro il 16 febbraio del 2012 e l’altra entro la stessa data dell’anno successivo.

Nel dettaglio, secondo i calcoli fatti dal Sole 24 Ore, chi ha usufruito del primo scudo fiscale nel 2001-2002, per capitali da 65 miliardi è stato soggetto ad un’aliquota del 4 per cento, portando nelle casse dello Stato un gettito di 1,6 miliardi.

Stessa aliquota per i 12,4 miliardi di capitali che hanno usufruito del secondo scudo fiscale, nel 2003, portando allo Stato 500 milioni di euro. Infine i 104,5 miliardi di euro emersi con lo scudo del 2009-2010 sono stati soggetti ad un’aliquota dal 5,6 al 7 per cento, e hanno datro allo Stato 5,6 miliardi.

Con la nuova aliquota di Monti dell’1,5 per cento su tutti questi capitali lo Stato incasserà altri 2,73 miliardi.