Ue. Reggi il crollo dei mercati? Stress test per 91 banche, 5 sono italiane

Pubblicato il 7 Luglio 2010 - 21:27 OLTRE 6 MESI FA

Bancomat

Saranno 91 le banche europee sottoposte agli stress test, con l’obiettivo di verificarne la resistenza e la capacità di reagire a future crisi sui mercati, anche quelle generate dalle tensioni sui debiti sovrani. Cinque le banche italiane interessate: Unicredit, Intesa SanPaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare-Sc, Ubi Banca.

La decisione – spiega il Cebs, l’organismo Ue di vigilanza sulle banche – è stata dunque quella di prendere in considerazione non solo i principali gruppi cross-border (come Bnp Paribas, Credit Agricole, Deutsche Bank, Commerzbank, Rbs, Hsbc, Barclays e Lloyds), ma anche gli istituti di credito ”chiave” a livello nazionale.

In pratica, Paese per Paese, sono stati scelti tutti i gruppi più importanti, così da coprire almeno il 50% del settore nazionale. E per quel che riguarda le banche transfrontaliere sarà testata la solidità non solo del gruppo nel suo complesso, ma anche delle singole sussidiarie o filiali all’estero. I risultati – come deciso dai capi di Stato e di governo della Ue il mese scorso – saranno quindi resi per la prima volta pubblici.

Si conosceranno il prossimo 23 luglio, sia quelli che riguardano l’intero sistema bancario europeo, sia quelli relativi alle singole banche. Gli stress test serviranno anche per valutare l’attuale dipendenza delle banche europee dagli aiuti pubblici messi in campo dai governi dall’inizio della crisi finanziaria. Verranno condotti – spiega il Cebs – sulla base di due scenari, uno di base e uno avverso, che copriranno il 2010 e il 2011, sviluppati in stretta cooperazione con la Bce e la Commissione Ue.

Nel valutare la situazione di una banca, quindi, si prenderà in considerazione l’evoluzione del Pil, del tasso di disoccupazione e dell’inflazione del Paese in cui l’istituto di credito opera. Secondo alcune indiscrezioni, poi, per testare la resistenza delle banche della zona euro, verrebbe preso in considerazione anche uno scenario che prevede una perdita del 17% dei titoli greci e del 3% di quelli spagnoli.

I rischi legati ai titoli pubblici di alcuni Stati di Eurolandia, infatti, sono una delle principali fonti di preoccupazione. E il record della banche da esaminare spetta proprio alla Spagna – uno dei Paesi nel mirino degli speculatori – con 27 gruppi che saranno passati al setaccio da parte delle autorità europee. Contro i 14 della Germania e i 4 della Francia e del Regno Unito.