Giulio Andreotti: Giulia Bongiorno commossa alla camera ardente

Pubblicato il 7 Maggio 2013 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA  – ”Ci tenevo a stare in questo studio perché il rapporto con il presidente Andreotti è stato di formazione continua. Io l’ho difeso, e quando un avvocato difende un cliente c’è anche un senso di protezione. Andreotti però era potente, intelligente, quindi a sua volta era come se proteggesse e sostenesse me”.

Lo ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno, che difese Giulio Andreotti nel processo di Palermo, parlando dallo studio nel cuore di Roma che fu del 7 volte presidente del Consiglio. Bongiorno, visibilmente commossa, ha poi aggiunto: ”Nel mio studio tengo la foto di Andreotti scattata durante il processo di Palermo e la foto di mio figlio. Qui riceveva il sabato mattina quelli che definiva ‘i suoi clienti’, cioè la gente povera. Dava un consiglio e, quando poteva, li aiutava”. Ha mai avuto un dubbio su Andreotti? ”Mai e non mi sono mai chiesta se fosse lui il grande boss perché ero certa che non lo fosse”.

La commozione dell’avvocato Gulia Bongiorno (foto Ansa)