Mar Morto: trovate in una grotta tracce dei “rotoli”, manoscritti Bibbia ebraica di 2mila anni fa

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Febbraio 2017 - 12:18 OLTRE 6 MESI FA

GERUSALEMME – Gli archeologi dell’Università ebraica di Gerusalemme hanno scoperto la grotta di Qumran, la dodicesima rinvenuta nel deserto della Giudea. Secondo quanto rinvenuto all’interno, un tempo la grotta potrebbe aver ospitato i Rotoli del Mar Morto. Si tratta di documenti che racchiudono testi della Bibbia ebraica. All’interno però non c’erano più le pergamene, che con ogni probabilità sono sate portate via da ignoti negli Anni Cinquanta.

Nella grotta sono stati rinvenuti i frammenti degli involucri che avvolgevano gli scritti, i vasi di ceramica usati per conservarli, un sigillo di carnelia e un laccio di cuoio. I Manoscritti del Mar Morto sono un insieme di testi, tra cui quelli di Qumran, composti da circa 900 documenti. Molti di questi antichi frammenti avrebbero più di 2mila anni risalendo a prima della nascita di Gesù. Secondo alcuni esperti sarebbero stati scritti dagli Esseni.

La loro scoperta originaria è avvenuta tra il 1947 e il 1956 in undici grotte vicino alle rovine dell’antico insediamento di Khirbet Qumran che si trova sulla riva nord-occidentale del Mar Morto.

Come scrive Wikipedia

“I testi sono di grande significato religioso e storico, in quanto comprendono alcune fra le più antiche copie superstiti note dei libri biblici e dei loro commenti, e conservano la testimonianza della fine del tardo giudaismo del Secondo Tempio. Essi sono scritti in ebraico, aramaico e greco, per lo più su pergamena, ma con alcuni scritti su papiro. Tali manoscritti datano in genere tra il 150 a.C. e il 70 d.C. I Rotoli sono comunemente associati all’antica setta ebraica detta degli Esseni”.

“I Rotoli del Mar Morto sono tradizionalmente divisi in tre gruppi: manoscritti “biblici” (copie di testi dalla Bibbia ebraica), che costituiscono circa il 40% dei rotoli identificati; manoscritti “apocrifi” o “pseudepigrafici” (documenti noti del periodo del Secondo Tempio, come Enoch, Giubilei, Tobia, Siracide, salmi non canonici, ecc. che non sono stati, in ultima analisi, canonizzati nella Bibbia ebraica, ma in qualche caso sono stati accettati dalla versione greca dei Settanta e/o utilizzati dalla tradizione rabbinica), che costituiscono circa il 30% dei rotoli identificati; e manoscritti “settari” (documenti precedentemente sconosciuti, che descrivono le norme e le credenze di un particolare gruppo o gruppi all’interno della maggioranza ebraica) come la Regola della Comunità, il Rotolo della guerra, commento (in ebraico פשר, pesher) ad Abacuc e la Regola della Benedizione, che costituiscono circa il 30% dei rotoli identificati”.

La scoperta della dodicesima grotta è stata fatta da un team di archeologi della Università Ebraica di Gerusalemme e della Liberty University degli Stati Uniti. La grotta è stata sicuramente saccheggiata intorno agli anni Cinquanta. A dimostrarlo ci sarebbero anche due teste di piccione risalenti a quell’epoca.

La grotta appena scoperta potrebbe essere solo l’inizio di nuove scoperte: da esplorare nella stessa zona ce ne sono ancora centinaia (foto Ansa).