ROMA – Un beluga con una misteriosa imbracatura di fabbricazione russa è stato trovato al largo delle coste della Norvegia e alcuni esperti ipotizzano che sia stato addestrato dalle forze armate del Cremlino per non si sa bene quali scopi. Una balena-spia? Il cetaceo aveva in effetti sull’imbracatura la scritta “Equipaggiamento di San Pietroburgo” e un supporto per una telecamera.
Ma nessuna telecamera con sé. Nuotava nelle acque attorno all’isola di Ingoya e si avvicinava alle imbarcazioni. Il professor Audun Rikardsen, biologo marino dell’Università dell’Artide di Tromsoe, in Norvegia settentrionale, ritiene probabile che dietro vi sia la Marina militare russa, che ha una base a Murmansk, a circa 400 chilometri dall’isola di Ingoya.
“Una collega russa – ha spiegato Rikardsen alla Bbc – mi ha detto che loro non fanno esperimenti di questo tipo ma che la Marina militare per alcuni anni ha catturato e addestrato questi animali”. Il colonnello russo Viktor Baranets però respinge l’idea di un coinvolgimento delle forze armate di Mosca. “Se avessimo usato questo animale per spiare – spiega a Radio Govorit Moskva – pensate davvero che avremmo fatto trovare un numero di cellulare e il messaggio ‘per favore, chiamate questo numero’?”.
Il colonnello ha però ricordato che le forze armate russe addestrano delfini a Sebastopoli, nella penisola di Crimea che il Cremlino ha occupato nel 2014. “A Sebastopoli – ha detto l’ufficiale – abbiamo un centro per i delfini militari, sono addestrati per eseguire vari compiti: ispezionare i fondali marini, uccidere sommozzatori nemici, attaccare ordigni agli scafi delle navi nemiche”.
Secondo il professor Rikardsen, “i beluga, come i delfini e le orche, sono abbastanza intelligenti e possono essere addestrati come i cani”. Anche i soldati americani addestrano a San Diego delfini e leoni marini per localizzare mine e altri oggetti pericolosi sui fondali nonché per individuare persone non autorizzate ritenute un pericolo per le navi Usa. Le truppe americane hanno usato i delfini anche nella guerra in Iraq nel 2003 come supporto alle squadre impegnate nell’attività di sminamento. (fonte Ansa)