“Odissey Dawn” in Libia: guerra per la “No fly zone”, o guerra illegale a Gheddafi?

Pubblicato il 17 Aprile 2011 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

Foto AP/LaPresse

Stanno sorgendo alcune perplessità sulla Odissey Dawn scrive Mimmo Candito per La Stampa. L’articolo è di qualche giorno fa, ma gli interrogativi sollevati da Candito sono ancora attualissimi.

” Quali sono i limiti dell’operazione? Come in tutte le risoluzioni che devono mettere assieme interessi distinti (e non sempre simili), vi sono spazi ampi di ambiguità nella votazione a favore di un ‘No fly zone'” scrive il giornalista de La Stampa. “Perchè, se si tratta di aver deciso il blocco del sorvolo del territorio libico, – aggiunge – non pare che all’interno di quella decisione possano essere inclusi attacchi militari e bombardamenti su obiettivi, sì militari, ma che nulla hanno a che fare con voli e sorvoli Distruggere il bunker di Gheddafi nella città di Tripoli, quali relazioni ‘dirette’ ha con il NFZ?”

“Si è detto che la risoluzione 1973 riguarda la protezione dei civili per evitare massacri – aggiunge il giornalista – ; ma quanto si sta facendo sembra andare ben oltre il mandato dell’Onu, e pare una guerra condotta per ammazzare il Colonnello e comunque far cadere il suo regime. E’ accettabile? Diventa un drammatico precedente nelle risoluzioni dell’Onu?”

Qualcuno quindi calca la mano e questo sembra essere il presidente francese, interessato a quanto pare a fare dell’altro: “Se Sarkozy spinge per recuperare un elettorato che lo ha scaricato e per far sostituire l’Eni con le pompe francesi Total, cosa c’entra questo obiettivo ‘interno’ con una guerra internazionale?”

“L’Italia – continua Candito – ha tenuto un atteggiamento prudente, troppo prudente, e alla fine anche perdente. Non solo perchè è parsa un velleteraismo infantile la richiesta di Berlusconi di assumere il comando delle operazioni, ma perchè la inevitabile partecipazione ora dei nostri aerei negli attacchi a terra ha anche cancellato l’ipotetica possibilità di proporsi come mediatori in un eventuale avvio di negoziato con Gheddafi”.

Siamo in reltà alla vigilia di ripetere un altro errore dopo quello dell’Iraq e, anche, dell’Afghanistan e della Somalia – conclude il giornalista –. Nel mondo arabo e musulmano, già cominciano i primi segni forti di una possibile ribellione alla rottura che Sarkò Cameron e Obama stanno praticando della 1973 dell’Onu. Ma siamo sicuri che si stia agendo nel rispetto del diritto internazionale? E siamo sicuri che si sia appresa la lezione delle guerre-lampo e delle guerre-umanitarie?”