Media e crisi/ Giornali: fra tagli e chiusure è una spirale di paura

Pubblicato il 31 Marzo 2009 - 18:32 OLTRE 6 MESI FA

Lo scenario dei giornali americani si fa di ora in ora più cupo e le notizie che arrivano ogni giorno sembrano fatte apposta per incupire gli animi e aumentare la depressione generale.

Non è che i giornali non vendano più o non abbiano più lettori, anche se il calo di pubblicità è sotto gli occhi di tutti e questo genera problemi, quanto meno contingenti, per il conto economico.

I problemi sono particolarmente acuti per quei giornali che, per varie ragioni, sono oberati dai debiti: o perché sono stati comprati e pagati  troppo cari, a debito, da qualcuno che poi ha accollato i debiti all’azienda; oppure, perché sono arrivati al pettine nodi del passato.

È questo il caso del Sun Times Media Group, che pubblica il Chicago Sun Times e possiede anche decine di giornali locali.

Era stato controllato, in passato, da Conrad Black, l’editore canadese diventato anche Lord inglese, attualmente in galera per avere sifonato milioni e milioni di dollari dalle sue aziende. Tra le altre cose,  Black non aveva pagato le tasse e ora che la cartella esattoriale è arrivata, per 608 milioni di dollari, la società editrice non  può fare altro che ricorrere  alla protezione della legge fallimentare americana.      Gawker.com

  • Il Christian Science Monitor, dopo cent’anni di vita, ha sospeso le pubblicazioni su carta stampata. Sarà disponibile solo sul web.                  The Huffington Post
  • Il New York Times Co. sta procedendo a una ristrutturazione che prevede un taglio agli stipendi per 9 mesi e licenziamenti per 100 persone.    The Huffington Post
  • Il Washington Post annuncia un piano di dimissioni incentivate, sia nell’area di produzione e stampa sia nelle redazioni. Se pochi dipendenti accetteranno il piano, saranno possibili licenziamenti. Intanto l’inserto di Business verrà tagliato e la copertura delle notizie economiche verrà spostata sulla prima pagina.    The Huffington Post
  • L’Houston Chronicle sta procedendo al licenziamento del 12% della propria forza lavoro.     The Huffington Post
  • L’Ann Arbor News cesserà le pubblicazioni in luglio dopo 174 anni. Si rilancerà sul web.     The Huffington Post
  • Il Chicago Sun-Times aumenterà il prezzo di ogni singola copia del quotidiano di 25 centesimi. Costerà 75 centesimi. Nel frattempo è stata smentita la possibilità di ricorrere all’outsourcing dei desk in Canada o in India.    The Huffington Post
  • Gannett Co., editore di Usa Today e di 80 giornali locali, ha tagliato del 60% i compensi del suo Ceo.    The Huffington Post
  • Il San Diego Union Tribune sta per essere venduto a una società di Private Equity. Una piccola iniezione di fiducia nel settore, visto che nessun giornale in questi momenti di crisi riesce a trovare un compratore.   The Huffington Post
  • La presidente della Camera dei deputati Usa,  Nancy Pelosi, preoccupata del destino dei giornali dalla Bay Area, in California, a cominciare dal San Francisco Chronicle, sta facendo pressioni sul General Attorney (ministro della giustizia) Eric Holder, per consentire le fusioni  tra giornali operanti nello stesso mercato. Holder si è detto disponibile a riesaminare le regole antitrust.  San Francisco Chronicle
  • Per il momento il Tucson Citizen, non sarà chiuso o venduto, come era stato annunciato. Lo ha dichiarato il presidente della Gannett Co., proprietario al 50%  del più antico quotidiano dell’Arizona .  Yahoo Finance
  • Il Post-Intelligencer di Seattle ha smesso martedì di uscire in edicola, dopo 146 anni di attività. La testata è disponibile solo sul web.             The Huffington Post
  • Se il Post-Intelligencer è finito sul web, il rivale Seattle Times non naviga in acque migliori. Tuttavia, il giornale può contare sulla famiglia Blethen, che possiede più asset che debiti: alla famiglia potrebbe essere chiesto di vendere qualche asset per tenere in vita il quotidiano. The Huffington Post
  • Tre imprenditori, che erano tra gli azionisti del Rocky Mountain News, giornale che ha recentemente chiuso i battenti, sono pronti per una nuova avventura editoriale on line. Hanno bisogno di 50mila sottoscrittori per far partire a maggio la nuova creatura, la InDenverTimes.com.   The Huffington Post
  • Il Fresno Bee annuncia il licenziamento di 63 dipendenti e un taglio ai salari per contenere le spese.    The Huffington Post
  • I rappresentanti sindacali dei tipografi dello Star Tribune di Minneapolis hanno deciso di riprendere i negoziati con la proprietà sui tagli dei costi. I legali dello Star Tribune stavano affrontando a New York le audizioni per la messa in bancarotta.   The Huffington Post
  • Gli analisti della società di rating Fitch avvertono che le grandi città con due importanti quotidiani, nel prossimo futuro ne avranno solo uno, mentre non sarà una sorpresa se quelle con un solo giornale non ne avranno più nessuno.    The New York Times
  • Il Miami Herald è pronto a tagliare 175 posti di lavoro, oltre a procedere con un taglio dei salari.    The Huffington Post
  • La News Corporation di Rupert Murdoch ha rilevato la proprietà del Brooklyn Paper.    The New York Observer
  • The Project for Excellence in Journalism, alla sua sesta edizione, fa il punto sull’industria editoriale. La situazione è tetra ma non tutto è perso. Sebbene vada cambiato il modello di business di molti operatori del settore, ci sono poche indicazioni di disaffezione alle notizie da parte dei consumatori. Non si tratta di un’industria che sta morendo, piuttosto vive una fase di disorientamento. Vanno male anche le notizie in Tv mentre il mercato di internet e delle news via cavo sono in espansione. I giornali, soprattutto, non hanno capito come trarre profitti dai propri siti web.     The Huffington Post