Vendite giornali settembre 2019, c'è un miglioramento. Meglio essere anti piuttosto che pro Vendite giornali settembre 2019, c'è un miglioramento. Meglio essere anti piuttosto che pro

Vendite giornali settembre 2019, Repubblica conferma: essere anti fa vendere, allineati è crisi

Vendite giornali settembre 2019, c'è un miglioramento. Meglio essere anti piuttosto che pro
Vendite giornali settembre 2019, c’è un miglioramento. Meglio essere anti piuttosto che pro (Foto Ansa)

ROMA – Le vendite in edicola dei giornali quotidiani in Italia sono calate dell’8 per cento fra il mese di settembre del 2018 e il settembre del 2019. Uso come parametro della crisi dei giornali solo le vendite in edicola per due ragioni: 1. sono conseguenza di un atto deliberato di acquisto, giorno dopo giorno, spesso in condizioni di grande difficoltà (traffico, clima) a fronte di un prezzo fra un euro e mezzo e due e anche più che in un mese fa il pieno di una media cilindrata; 2. dato l’elevato costo marginale di produzione, più difficile è per gli editori taroccare, come clamorosi scandali recenti hanno evidenziato.

Contro questo numero di riferimento (mezzo punto meglio di agosto, meglio ma non troppo rispetto al meno 10 per cento di luglio e giugno, in linea con il -9% di maggio e il -8% di gennaio e febbraio) vanno riscontrate le percentuali riferite alle singole testate. I numeri che pubblico qua sotto sono la percentuale del 2019 rispetto al 2018. Per calcolare il calo, basta sottrarre quel numero a 100. Così ad esempio le copie complessivamente vendute sono state il 92 per cento, il calo è stato dell’8 per cento.

Il dato che colpisce di più è quello di Repubblica che dopo un quarto di secolo di cali sembra essersi raddrizzata: è il giornale che ha perso meno di tutti, appena l’1,5 per cento, cosa che non si è vista in una generazione. Nessuno mi toglie dalla testa che dipenda dalla linea anti governativa, e di conseguenza anche critica verso il Pd che il Governo Conte II sostiene, da pochi mesi assunta da Repubblica. A conferma, andiamo indietro negli anni. Per tutta la durata dei primi Governi di Berlusconi, Repubblica, anche se un po’ indebolita dall’esordio della sinistra al governo con Ciampi e Amato, rimase, fino a tutto il 2007, a livelli di vendita importanti, vicino alle 600 mila copie.

Nel frattempo era arrivato l’amico Romano, a maggio 2006, e arrivò anche il calo di copie: quasi 100 mila copie perse fra settembre 2007 e settembre 2008. Nel maggio 2008 Prodi era uscito di scena, ma il danno ormai era stato fatto. Il ritorno di Berlusconi a Palazzo Chigi non portò fortuna a Repubblica, ormai impegnata in una lotta all’ultimo sangue che terminò con l’arrivo di Monti. Quattro anni di lotta senza esclusione di colpi costarono altre 50 mila copie in due anni.

Il colpo di grazia lo diede il Governo Monti. Repubblica, che aveva attribuito a Berlusconi tutte le colpe del creato, ci aveva fatto sognare il paradiso. Invece arrivò Mario Monti, che ci rovinò e fece esplodere la rabbia grillina. Repubblica lo osannò in prima pagina come “Super Mario”. E furono, da un settembre all’altro, altre 40 mila copie perse d’amblé.

Poi vennero Enrico Letta e Matteo Renzi: Letta amato, Renzi non proprio, ma la linea era comunque quella del partito. Il risultato, lo vedete qua sotto: 146 mila copie vendute nel mese di settembre del 2019. Diventano 203 mila se aggiungete la versione digitale del giornale cartaceo, tra l’altro di molto scarsa fruibilità.

Che i giornali debbano essere anti e non pro lo confermano altri due giornali: il Fatto e la Verità. La Verità è arrivata a vendere 27 mila copie, partendo dalle 20 mila di 3 anni fa. Il Fatto, da quando è diventato l’organo dei grillini, ha perso un quarto delle sue vendite. Settembre segna un miglioramento rispetto al trend ultra negativo dell’anno (agosto non fa testo perché con il caos dei troppi mojitos anche Repubblica e Corriere avevano performato come mai da anni). Guarda caso. Anche sul Fatto qualche pezzo critico e non appiattito lo si è letto.

 
Quotidiani
nazionali
Settembre 2019 Settembre   2018

 Agosto  2019

2019 su 2018
Corriere Sera186.185195.120207.1110,95
Repubblica146.661148.894164.4290,98
La Stampa94.171106.662100.3020,88
Il Giornale42.58349.73845.0210,85
Il Sole 24 Ore38.30744.88436.9510,85
Il Fatto 29.51732.97435.0940,89
Italia Oggi15.90217.65315.1900,90
Libero27.12429.18928.3130,92
Avvenire21.51821.34220.9361,00
Il Manifesto7.1548.2397.5080,86
La Verità 27.00423.10028.5641,16

Quotidiani locali:

Quotidiani
locali
Settembre 2019

Settembre     2018

Agosto 20192019 su 2018
Resto del Carlino79.94786.61386.0740,92
Il Messaggero70.21076.53079.5490,91
La Nazione57.87863.60463.7830,90
Il Gazzettino39.32342.41740.8970,92
Il Secolo XIX33.24037.71635.3560,88
Il Tirreno30.88434.28232.6440,90
L’Unione Sarda32.41035.23134.8850,91
Dolomiten5.9256.3346.0840,93
Messaggero Veneto32.01835.02733.3270,91
Il Giorno32.28043.75733.1730,73
Nuova Sardegna26.70929.99929.1220,89
Il Mattino23.90426.72226.9970,89
Arena di Verona20.08621.59621.7880,93
Eco di Bergamo19.39120.68020.2730,93
Gazzetta del Sud15.23318.66416.9180,81
Giornale Vicenza18.09119.57119.9240,92
Il Piccolo16.96618.90617.1450,89
Provincia (Co-Lc-So)15.57517.08215.7800,91
Il Giornale di Brescia16.63517.95717.8760,92
Gazzetta Mezzogiorno14.92817.15716.1350,87
Libertà15.94716.41615.8710,97
La Gazzetta di Parma15.04516.39015.8470,91
Il Mattino di Padova14.01415.52314.6900,90
Gazzetta di Mantova13.70115.33413.9850,89
Il Giornale di Sicilia10.55412.93410.9840,81
La Sicilia11.48914.25711.7070,80
Provincia Cremona10.91211.71211.4200,93
Il Centro10.54511.21311.5440,94
Il Tempo11.64213.34011.9080,87
La Provincia Pavese9.32910.4038.9760,89
Alto Adige-Trentino7.7198.9768.2190,85
L’Adige10.07811.58711.0810,86
La Nuova Venezia6.8117.4107.1780,91
Tribuna di Treviso8.4599.3929.2070,90
Nuovo Quot. Puglia8.9279.5129.9340,93
Corriere Adriatico11.22012.33512.3360,90
Corriere Umbria8.4999.4328.7100,90
Gazzetta di Reggio7.0527.7087.2780,91
Gazzetta di Modena6.3036.8406.4880,92
La Nuova Ferrara5.2195.5945.4350,93
Quotidiano del Sud9.7395.12711.3641,89
Corriere delle Alpi4.1964.3224.4870,97
Quotidiano di Sicilia6.6246.7266.5860,98

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi
Settembre     2019Settembre 2018Agosto      20192019 su    2018
Gazzetta dello Sport Lunedì153.654

154.167

171.7780,99
Gazzetta dello Sport140.508146.132167.1860,96
Corriere dello Sport 65.18271.97380.9540,90
Corriere dello Sport Lunedì76.94281.86084.9850,93
Tuttosport 42.13046.86952.6880,89
Tuttosport Lunedì43.06352.99251.7340,81

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità. Fonte Ads

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