Bollette luce gratis a stipendiati e pensionati. Governo taglia pacchia Enel

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 16 Giugno 2014 - 13:37| Aggiornato il 18 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

bolletteROMA – Questa non la sapevate: i dipendenti e anche i pensionati delle società elettriche, Enel in testa, non pagano le bollette. Tra i tanti privilegi quasi feudali che corrono lungo la nostra penisola, ce n’è uno che pochi conoscono e solo il “taglia bollette del governo è forse riuscito a svelare. E’ quell’antica norma per cui i dipendenti delle società elettriche hanno la luce gratis vita natural durante, cioè anche dopo essere andati in pensione. Davvero una bella fortuna.

Fortuna non per tutti, perché per gli assunti da una quindicina di anni in qua la bolletta non è gratis. Per quelli assunti prima sì. Immagine, autentico ritratto sia pure in miniatura, della differenza di “pianeta” nel quale abitano due generazioni. Quella di chi ha potuto conquistare, e anche arraffare, trattamenti privilegiati. E quella dei più giovani che sono arrivati…tardi. Per non parlare della generazione ancora precedente: la bolletta gratis ai pensionati Enel è davvero una breaking news anche se nessun organi di stampa la tratterà come tale (ci fa un opportuno titolo il Corriere della Sera  di domenica ma nulla più). Fortuna che per fortuna, si perdoni il gioco di parole, sta per finire.

“Il governo sta per scoprire le sue carte. Entro il 20 giugno il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare il cosiddetto “taglia bollette”, il decreto per ridurre del 10% il costo dell’elettricità alle piccole e medie imprese (pmi). Come al solito, sarà difficile stimare il saldo tra quello che il governo dà e quello che prende. Al momento non ci sono stime, ma da quello che emerge l’operazione ha un costo compreso tra 1,9 e 2,9 miliardi di euro”. Così descrive il pacchetto in arrivo il Fatto Quotidiano di qualche giorno fa.

Il governo è pronto a mettere in campo “interventi mirati per l’industria e la competitività delle Pmi che verranno presentati nelle prossime settimane in Consiglio dei ministri e comunque non più tardi del 20 giugno” Sarà, ha spiegato il ministro Enrica Guidi: “un pacchetto articolato che includerà misure a sostegno del rafforzamento patrimoniale delle imprese”, favorendone “la quotazione in Borsa”. Sarà presentato poi, sempre entro il 20 giugno, anche “il piano di riduzione della bolletta energetica”, che dovrebbe ridurre del 10% il costo che sostengono le imprese.

Come spesso accade tra le pieghe delle norme si nascondono delle vere “chicche”, esattamente come il “bonus bolletta gratis”. Così, scorrendo le norme in arrivo, si scopre che i dipendenti delle società elettriche italiane, tutte, hanno diritto a non pagare la bolletta della luce. Anzi, è meglio dire avevano, perché questo privilegio è stato concesso fino a coloro che sono stati assunti sino ad una quindicina d’anni fa. Poi basta. Ma anche se sono tre lustri circa che i nuovi dipendenti non hanno la stessa fortuna dei loro predecessori, questo privilegio fa ancora sentire i suoi effetti. Già, perché la bolletta a zero euro era concessa per tutta la vita, pensione compresa.

Secondo l’antica logica del “tanto paga Pantalone”, cioè lo Stato.

E il costo del privilegio non era, e non è, un costo irrisorio, anzi. Anche perché negli anni, in molti, non pagando l’elettricità hanno deciso di abbandonare il riscaldamento tradizionale affidandosi alle pompe di calore, elettriche, tanto era gratis.

Un privilegio che poi, oltre essere oneroso, può anche creare imbarazzanti situazioni negli uffici dove due colleghi con pari mansioni potrebbero essere uno “privilegiato” e uno no.

Ora il governo con il pacchetto in arrivo comunica alle società che l’antico privilegio è cancellato, o meglio, rimandato a nuovi finanziamenti. Le nuove norme stabiliscono infatti che le aziende che vorranno mantenere il privilegio potranno farlo, a patto che se lo paghino da sole.

Sarà interessante vedere, quando la novità sarà legge, quali società decideranno di mantenere il bonus e quante, dovendolo pagare, lo rivedranno.