Prescrizione garanzia degli innocenti: servono più giudici, mezzi, meno processi

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 1 Settembre 2014 - 07:54 OLTRE 6 MESI FA
Prescrizione garanzia degli innocenti: servono più giudici, mezzi, meno processi

La prescrizione è una garanzia per gli innocenti e non va indebolita. Servono invece più giudici, mezzi, meno processi

La questione della prescrizione: per come è posta oggi, sembra che l’urgenza della sua riforma dipenda dall’esigenza di porre fine ad ingiustificati privilegi riservati a ricchi e potenti che possono pagare le spese di processi lunghi necessariamente dispendiosi, quando non addirittura di intervenire per evitare espedienti avvocateschi tesi a dilatare truffaldinamente i tempi processuali.

Niente di più falso. Abbiamo invece a che fare con un istituto giuridico dei più antichi , elaborato dal diritto romano e praticamente esistente in tutti gli ordinamenti giudiziari del mondo, che fonda la sua ragione di essere soprattutto nella perdita da parte dello Stato di interesse ad esercitare la propria potestà punitiva dopo un certo lasso di tempo, di norma, non certo breve.

Le ragioni sono intuibili.

A distanza di anni, lo scopo deterrente della pena perde efficacia e questa si traduce in una inutile vessazione, senza alcuna finalità rieducativa , che poi è il fine della sanzione penale secondo i nostri principi costituzionali.

Dal punto di vista dogmatico, la prescrizione garantisce la certezza del diritto e dei rapporti giuridici, più in generale, politicamente, l’istituto si è posto come argine all’abuso dei pubblici poteri che attraverso il processo penale possono condizionare il dissenso imponendo tempi indeterminati alla durata di un giudizio.

Giuridicamente, è la risposta alla esigenza propria di ordinamenti moderni e democratici che impone che un processo debba avere una ragionevole durata, come più volte affermato, anche di recente , da sentenze e direttive provenienti dalle più alte istanze internazionali.

Insomma, qualcosa di diverso di un impiccio da cui liberarsi perché le magnifiche sorti e progressive possano realizzarsi.

Qualunque sia l’intervento che il Governo ha in serbo sulla prescrizione, questo non può prescindere dalla altissima funzione che svolge in materia di tutela dei diritti dell’individuo il quale, soprattutto se innocente, ha diritto ad essere giudicato entro tempi ragionevoli ed è un diritto che non può essere sacrificato ad una astratta esigenza di funzionalità del sistema.

Del resto, i tempi oggi della prescrizione non sono poi brevissimi, contrariamente a quello che si vuol far credere, e se talvolta non bastano a giungere ad una sentenza definitiva la responsabilità è da rinvenirsi piuttosto nella carenza di mezzi e uomini in un sistema che non si è mai posto seriamente il problema di una necessaria depenalizzazione che avrebbe favorito la deflazione del carico giudiziario.

Per cui è li che bisogna agire e non certo sulla prescrizione che, ribadiamo, ha una funzione da cui non si può prescindere se si vuole realmente porre una efficace tutela dei diritti e della dignità dell’indagato.