Bonus 110 per cento, romanzo popolare

Aziende edili, cittadini proprietari di immobili e finanza ora chiedono aiuti allo Stato. Ma non hanno chiamato nessuno quando hanno gonfiato costi, prezzi, valore del rimborso e crediti fiscali fatti circolare come carta moneta.

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 9 Novembre 2022 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA
Bonus 110 per cento, romanzo popolare

Bonus 110 per cento, romanzo popolare FOTO ANSA

Un Bonus, un popolo. Alzarono i prezzi dei materiali e del lavoro, li alzarono quanto volevano e non quanto potevano. E allora, mentre li alzavano, on chiamarono nessuno. Accettarono i prezzi e costi gonfiati senza fare una piega, tanto non pagavano loro. Accettarono, tanto per quanto si spendeva c’era il 10 per cento in più da prendere, prendere o far girare. Accettarono, accettavano, facevano girare e no chiamarono nessuno. Fecero finanza facendo dei crediti fiscali da Bonus una sorta di moneta circolante, fecero finanza e no chiamarono nessuno.

Ora aziende edili, cittadini proprietari di immobili e banche e istituti di credito chiamano tutti lo Stato. Perché la macchina Bonus si è ingolfata, perché ci si è ingozzati di crediti fiscali da Bonus fimo a 60 (!) miliardi e perché il “circolante” in crediti ora fatica ad essere trasformato in liquidità (soldi contanti). Chiamano tutti in soccorso lo Stato dopo aver, aziende, cittadini e finanza, cantato allegri il ritornello “E sempre sia lodato il fesso che ha pagato”. Il fesso è lo Stato e quello del Super Bonus al 110 per cento di rimborso fiscale della spesa sostenuta è davvero un…romanzo popolare. Appunto: un Bonus, un popolo.