Nasce You Talent manuale. Talento discrimina, talent..

di Lucio Fero
Pubblicato il 30 Settembre 2015 - 13:28 OLTRE 6 MESI FA
Nasce You Talent manuale. Talento discrimina, talent..

I giudici di The Voice, talent di Rai Due (foto Lapresse)

ROMA – Da domani, primo di ottobre, una nuova rivista, un nuovo settimanale: You Talent. Una sorta di manuale per accedere ai talent, una versione raffinata e contemporanea di ciò che ha lungo sono stati i vari “Tutticoncorsi” in edicola. Con i “Tutticoncorsi” e i loro fratelli e cugini ti informavi su come concorrere e correre per un posto di lavoro, con You Talent (dicono i responsabili della testata) apprendi come si trova un talent, come si evita di essere buttati subito fuori alle prime selezioni-casting, come si concorre e corre per un posto di personaggio o comparsa, primo attore o spalla, arredo o architrave in un talent.

You Talent, pubblicazione ovviamente destinata ai giovani, alle ragazze soprattutto e ai ragazzi da talent. La nascita di questa rivista non è solo un fatto editoriale, in questo ambito sarebbe di certo un fatto minore. E’ un fatto di costume, di economia, di cultura.

Come ha notato Enrico Nicoletti nella sua trasmissione per radio 24 Il Sole, se oggi vai a dire talento…Se oggi vai a dire talento con la “O” finale in una scuola forte è la possibilità che i ragazzi e gli insegnanti, soprattutto gli insegnanti, si preoccupino dell’introduzione di pratiche e criteri discriminatori. Premiare il talento è secondo l’ideologia dominante nella scuola, nell’università e nell’intero percorso di formazione italiano operazione pericolosa e sospetta. Operazione suscettibile di creare ineguaglianze, classifiche, gerarchie. Così, facendo finta di essere egualitarie, democratiche, progressiste e di sinistra, le varie corporazioni della scuola e del pubblico impiego proteggono il più basso livello possibile della prestazione professionale. Lo proteggono come standard, anzi come diritto. Ovviamente acquisito. Lo proteggono da ogni talento.

E studenti, scolari, famiglie comodamente si accomodano in questo sospettare del talento, osteggiarlo, perfino reprimerlo quando si manifesta. Nelle scuole elementari italiane non è infrequente il ricorso alla “autovalutazione” (letterale) anche quando i bambini giocano a mettere la palla in un canestro, non sia mai ci sia un gruppo che fa più canestri di un altro e, orrore, dovesse vincere.

Ma se dici talent (senza la “O”)…se dici talent è tutta altra musica. Talent suona come paritaria opportunità per tutti. Opportunità di diventare noti, quindi di esistere. Opportunità per diventare…qualcuno. Magari proprio ricco e famoso no, ma per via di talent quel che a scuola e nella vita non serve a nulla diventa utile e da mostrare al mondo. Talent: come so fare bene qualcosa io che non so nulla e sono incompetente su tutto. Il massimo della democrazia!