Pace nel 2024: difficile? Netanyau e Putin tirano dritto e tifano Trump, ora gli Hezbollah impensieriscono Roma

Pace nel 2024:difficile? Netanyau e Putin tirano dritto e tifano Trump, gli Hezbollah libanesi accusano Roma di “far parte dell’asse del male”

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 31 Dicembre 2023 - 16:11
Pace nel 2024:difficile? Netanyau e Putin tirano dritto e tifano Trump, gli Hezbollah libanesi accusano Roma di “far parte dell’asse del male”.

Pace nel 2024:difficile? Netanyau e Putin tirano dritto e tifano Trump

Pace nel 2024? Difficile. Attenti a quei due: Netanyau e Putin. Tirano dritto e tifano Trump. Detto tutto. Bibi ha previsto ancora mesi di bombardamenti sulla Striscia.

Lo zar  ha confidato al socio cinese Xi Jimping che Mosca combatterà in Ucraina “almeno cinque anni”. E pensare che credeva di farcela in una settimana.

Sta succedendo di tutto: bimbi palestinesi nudi in uno stadio, gli Hezbollah che se la prendono con Roma (“fa parte della coalizione del male”) colpevole di aver mandato una nave nel Mar Rosso a proteggere le rotte comerciali.

E mentre Zelensky telefonava a Papa Francesco  (“abbiamo parlato della fine delle ostilità”) Vladimiro ha scatenato l’inferno su Kiev e Leopoli. Biden, parlando al Congresso, lo ha definito “un brutale attacco”.

Anna Zafesova , già corrispondente da Mosca, premio Cerruglio per il suo coraggioso libro (“Navalny contro Putin”)- premio Ischia “giornalista dell’anno – spiega l’ultima copiosa pioggia di missili russi con la “voglia  che ha Putin di vincere le elezioni di marzo 2024”.

Elezioni peraltro blindate per tempo. La trentina di candidati che si sono messi in lista non hanno la minima speranza di essere eletti. L’unico candidato di un certo spessore, il dissidente Navanly , 47 anni, una laurea all’università di Yale ( Connecticut), è stato spedito in una colonia penale sopra il Circolo Polare Artico.

UCRAINA E GAZA, LA PACE È LONTANA
Difficilmente le guerre in Ucraina e nella Striscia di Gaza termineranno nel 2024 anche se la speranza che vincano le diplomazie non è da scartare.

Nel mondo ci sono tanti conflitti. Viviamo un’epoca di “ cesura storica” come dice l’ambasciatore  Gian Paolo Scarante. E aggiunge :” Abbiamo avuto un mondo bipolare fino al 1989, poi quello monopolare degli USA per qualche anno. Ora c’è una specie di interregno e nei periodi di interregno, è più probabile che scoppino i conflitti.

Si tratta di guerre che hanno caratteristiche comuni: nascono, si sviluppano e non si chiudono. Proprio perché manca un sistema che ne regoli la conclusione “.

LE CONSEGUENZE PER L’ITALIA
Tutte le guerre sono destabilizzanti. Ora si sono messi anche gli Hezbollah a impensierire Roma. I miliziani libanesi sono alleati dell’Iran.

Molti osservatori concordano nel dire che le conseguenze della guerra in Ucraina sono già visibili, quelle del Medio Oriente sono in arrivo. Sono conseguenze di ordine economico e sono destabilizzanti perché l’economia ne risente; l’inflazione e la crescita dei prezzi sono i primi segnali.