La 7. Berlusconi vuole il massacro e spinge per svendita

di Paolo Gentiloni
Pubblicato il 17 Febbraio 2013 - 07:27 OLTRE 6 MESI FA
urbano cairo

Urbano Cairo vuole La7

Bersani si occupa della 7 per massacrare Mediaset, ha sostenuto Berlusconi a Palermo. Mettendo in mostra una certa coda di paglia. Chi rischia il massacro, infatti, è piuttosto La7 e l’intervento dell’ex Premier può apparire quasi una conferma di un suo interesse a che la cessione a Clessidra o a Cairo vada in porto dopodomani.

A decidere saranno gli azionisti, ma io mi auguro che non accada: in entrambi i casi, infatti, non sembra proprio, a leggere i giornali, che si tratterebbe di un affare per Telecom. È vero che il gruppo guidato da Bernabé affronta serie difficoltà e che La7, nonostante i suoi successi di ascolti e pubblicità, continua a perdere un sacco di soldi. Ma “svenderla” non servirebbe certo a fronteggiare le difficoltà del gruppo e piuttosto danneggerebbe il primo tentativo di competere con il monopolio di Mediaset nella tv commerciale generalista gratuita.

Bernabè ha spesso ripetuto che non intende svendere La7, e quindi è possibile che anche il Cda di lunedì 18 si concluda con un nulla di fatto. Stando ai giornali, infatti, entrambe le offerte in campo appaiono molto poco attraenti. Nel caso di Clessidra, Telecom infatti dovrebbe cedere oltre alla tv i suoi tre multiplex, uno dei quali –il canale 60- dal 2015 potrebbe essere utilizzato per la telefonia mobile e avere un valore di 400/500 milioni. Difficile non tenerne conto per un gruppo che ha in pancia Tim.

Nel caso di Cairo, l’acquisto della sola emittente tv sarebbe a un prezzo di saldo e verrebbe accompagnato da tali facilitazioni da parte della stessa Telecom da apparire più che una vendita una cessione gratuita al solo fine di interrompere le perdite. Ma se non si tratta di una vendita ma di una specie di “beauty contest”, ossia di cessione gratuita all’offerente più qualificato, appare singolare che l’operazione si concluda lunedi con una sola offerta nata nei mesi scorsi sulla base di attese di centinaia di milioni da parte del gruppo Telecom.

Con Telecom o con un altro editore, quel che conta è che il minimo di concorrenza che si è aperto nella tv commerciale free non venga soffocato.