Serie A: Napoli padrone, ma Inter…Problema Roma non Totti

di Renzo Parodi
Pubblicato il 1 Dicembre 2015 - 11:11 OLTRE 6 MESI FA
Serie A: Napoli padrone, ma Inter...Problema Roma non Totti

Serie A: Napoli padrone, ma Inter…Problema Roma non Totti (foto Ansa)

ROMA – Il campionato ha un nuovo padrone, il Napoli, ma attenzione. Le mani sullo scudetto le tiene anche l’Inter sconfitta con tutti gli onori nel vis a vis del San Paolo. Complimenti al Napoli a Sarri che l’ha plasmato a propria immagine e somiglianza e ad Higuain, per me il miglior attaccante del pianeta al netto dei marziani Ronaldo, Messi e Neymar. Onore all’Inter capace di ribaltare (quasi) le sorti del match giocando in inferiorità numerica un secondo tempo memorabile per abnegazione, energia agonistica e coraggio. Il doppio palo colto in articulo mortis resta a suggellare la forza dell’Inter che troverà espressione compiuta sui terreni pesanti. I panzer di Mancini allora faranno valere la propria forza atletica e se Icardi confermerà la vena goleadoristica che l’ha sempre assistito saranno dolori per tutti.

Il Napoli, dicevo, ormai ha tutto per concorrere allo scudetto. Sarri ha compiuto un capolavoro innervando il talento nell’organizzazione di gioco. Il Napoli ora è una squadra a tuttotondo e sarà la vera antagonista dell’Inter. Non c’è da sorprendersi della rovinosa caduta della Roma, i segnali c’erano già stati in campionato e la debacle di Barcellona li ha certificati. Dubito che Garcia terminerà la stagione, troppe cambiali ha bruciato e a difenderlo è rimasto soltanto Sabatini che ne condivide i destini. La squadra è umbratile, fragile di nervi e troppo vulnerabile in difesa. Evidentemente non era (soltanto) Totti il problema.

Onore all’Atalanta del vecchio Reja, giovanissimo di spirito e di idee, che con i tre punti dell’Olimpico si è issata al nono posto con il Torino, alle spalle del gruppo di testa in cui tornano a fare capolino la Juventus (quarta vittoria di fila e quinto posto a quattro punti dalla zona Champions), e pure il Milan, giustiziere di una desolante Sampdoria, che Montella non è riuscito a risistemare decentemente (terza sconfitta filata).

Il campionato si conferma più che mai liquido e soggetto a repentini cambi nelle gerarchie, in testa e in coda. Frosinone e Carpi erano già dati per spacciati e con le vittorie sul Verona – desolatamente solo e ultimo, Mandorlini è stato esonerato, il primo nome in corsa è Corini – e sul Genoa a Marassi si sono rilanciate in chiave salvezza. Precipitano nell’imbuto le genovesi, appaiate a quota 16, a soli tre punti dal Bologna, terz’ultimo dopo la battuta d’arresto subito a Torino dalla squadra granata, che bissa il successo di otto giorni fa a Bergamo.

La Sampdoria ha perso malamente a San Siro al cospetto di un Milan rigenerato dalla pochezza dell’avversaria e dal 4-4-2 al quale finalmente Mihajlovic si è convertito. Grande serata per Niang che però andrà rivisto contro difensori meno molli di quelli in casacca blucerchiata. Il Genoa ha sprecato il jolly andando a sbattere sul redivivo Carpi di Castori. Partita segnata dalla follia di Pavoletti che ha sgomitato in faccia a Gagliolo dopo appena 6 minuti guadagna dosi l’inevitabile rosso dell’arbitro Gavillucci. Già privo di Perotti, squalificato, il Grifone ha sprecato il gol del vantaggio segnato in apertura di gara da Figueiras, facendosi rimontare e battere dall’ex Boriello e da Zaccardo. Grande colpo in trasferta dell’Udinese che ribalta il risultato e sconfigge a domicilio il Chievo con due gol… e mezzo dell’ex Thereau.

Vola anche l’Empoli, al quale basta il gol di Tonelli per seppellire la Lazio, che non riesce ad uscire dalla crisi. Legittime le proteste dei romani per i due gol annullati, in particolare il secondo di Matri cancellato dall’assistente che vede un millimetrico fuorigioco di Klose. Nel prossimo turno la Lazio ospiterà la Juventus che a Palermo ha perso Pogba, ammonito. Essendo in diffida il francese verrà squalificato.