Euro, ammazziamo almeno i centesimi! Sarà guadagno. Parlamento se n’è accorto

di Riccardo Galli
Pubblicato il 7 Maggio 2014 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA

mnetineROMA – La Camera ha approvato una mozione che apre la strada all’abbandono delle odiate monete da 1 e 2 centesimi di euro. Produrle costa più di quanto valgono e, soprattutto, la loro utilità pratica tende allo zero, come il loro appeal presso i consumatori che le smarriscono più spesso di quanto non le conservino.

Su proposta di Sel, l’Aula di Montecitorio ha approvato una mozione per cui il governo dovrà “assumere iniziative perché vengano attuate delle politiche di contenimento della spesa, sospendendo il conio delle monete da 1 e 2 centesimi e monitorandone gli effetti”. La proposta, e questo è davvero notevole, è stata approvata all’unanimità, nonostante le proteste arrivate prima e dopo da alcuni cittadini del Movimento5Stelle.

Ma nonostante la quasi comprovata inutilità e la certa antipatia nutrita nei loro confronti da consumatori e macchinette, che non le accettano mai, qual è la ratio della decisione di Montecitorio? Risparmiare. Già, perché al netto di antipatie e utilità varie, produrre i suddetti centesimi ha un costo spropositato rispetto al valore del prodotto moneta: fabbricare una moneta da un centesimo costa circa 4,5 centesimi tra materiale e lavoro mentre, il costo della produzione della moneta da 2 centesimi si aggira sui 5,2 cent e, per quella da 5 centesimi, sui 5,7. Far uscire di produzione le monete da 1 e 2 cent, è stato calcolato, farebbe risparmiare alla casse pubbliche circa 20 milioni di euro l’anno.

Considerato che dall’introduzione dell’euro la Zecca ha fuso oltre 2,8 miliardi di monete da un centesimo; 2,3 miliardi di monete da 2 cent e circa 2 miliardi di monete da 5 cent, il costo che questa si è accollata è di 362 milioni di euro, a fronte di un valore reale di 174 milioni di monetine messe in circolazione.

Monetine sconvenienti e non convenienti dunque.  Non convenienti per i consumatori che non le usano o non le possono spesso usare, sconvenienti per i commercianti che non le amano e sconvenienti per chi le produce che si accolla costi relativamente esorbitanti. E proprio per queste ragioni alcuni Paesi europei, tra cui la Finlandia e i Paesi Bassi, hanno bloccato il conio di questee l’utilizzo delle stesse.

La mozione, a prima firma Sergio Boccadutri, che aveva inizialmente creato non pochi dissapori nel gruppo del M5S per la firma di alcuni dissidenti in calce al testo, alla fine ha ottenuto il voto favorevole anche dei grillini. Nonostante questo non sono però mancate le proteste,come quella del deputato Manlio Di Stefano, che su facebook si è sfogato così: “Voi non ci crederete ma, in questa gravissima fase storica di recessione, sapete di cosa si occupa il Parlamento? Delle monetine da 1 e 2 centesimi! Ebbene sì, abbiamo appena votato una mozione per chiedere al governo di eliminarle. Non c’è tempo per calendarizzare il reddito di cittadinanza ma per queste cazzate sì. Applausi”.

“Nel merito – spiega poi Di Stefano- la proposta è giusta, ma in questa fase storica vien da ridere che ci si soffermi su questo. O meglio, c’è da piangere”. Segue un post scriptum con una stilettata per la collega dem Pina Picierno: “Maligni dicono che senza queste monetine la Picierno non potrà più usufruire delle promozioni a 0,99 euro per fare la spesa”. Esplicito riferimento alle due settimane di spesa che si potrebbero fare con gli 80 euro che arriveranno nelle buste paga grazie al decreto Irpef.