Violenza e gioventù…bruciata, lo psichiatra Andreoli: “Siamo regrediti e stiamo tornando selvaggi“

Violenza, perché tanta ferocia? Che sta succedendo ai nostri ragazzi? Colpa del Covid o c’è dell’altro ? Questa recente e clamorosa impennata di aggressioni impone riflessioni e soluzioni. Occorre capire.

Le cronache di queste ultime ore allarma: “Da Nord a Sud dilaga la violenza “. “Ragazzi picchiati e accoltellati in strada e fuori dai locali “, “Disabile pestato a scuola dai bulli“, “Pugni e calci quando la maestra usciva dalla classe“.

E ancora: “Botte e offese, l’inferno in aula“. A  Barletta un giovane è stato ammazzato perché si era rifiutato di pagare un cocktail a due sconosciuti. Una scazzottata davanti ad un bar di Caserta è finita col morto.

Due ragazzi, scambiati per malviventi, sono stati uccisi a Ercolano a colpi di pistola da un camionista mentreo erano in auto fuori dalla sua abitazione . Nel bresciano, ad Aulla, alla movida di Milano e Bologna, le risse pretestuose non si contano più.  Cosa bolle in questa società rosso sangue?

Vittorino Andreoli, 81 anni, psichiatra di lungo corso e farmacologo, una spiegazione di questa violenza ce l’ha. Dice: “ Siamo regrediti, siamo tornati selvaggi. La ragione è stata sostituita con  l’istinto”.

“Reagiamo subito. Il Covid? Ha riportato la conflittualità dentro le case. Così rischiamo di perdere la nostra civiltà millenaria. Giambattista Battista Vico parlava della evoluzione verso la civiltà col dominio della ragione e della intelligenza necessarie per affrontare i temi nuovi che l’uomo si trovava di fronte. Ma l’intelligenza non è istinto. Deve essere insegnata da una generazione all’altra, sennò regredisce. Noi stiamo tornando verso l’essere selvaggio “.

I motivi scatenanti di tanta ferocia? Per Andreoli sono almeno due. L’eccesso di informazioni e la paura. E punta il dito su Internet e la sua quantità di notizie flash che il cervello non riesce più ad elaborare.

“La mente non discerne  fra giusto e sbagliato e quindi prende una via che non è quella della ragione ma quello dello stimolo più immediato e più violento.  “Quanto alla paura  finora ci ha salvato“ il sistema di civilizzazione facendoci riconoscere un ostacolo e prevedere come affrontarlo.  Adesso non elaboriamo e quindi torniamo agli istinti: o scappare o resistere. O la fuga o la violenza. E addio strategia“.

L’ultimo report di “Terre des Hommes“ ha analizzato le “paure in Rete per i ragazzi“. È una Fondazione che da mezzo secolo si dedica su temi della protezione dei bambini operando in 22 Paesi. Una casa di cristallo con radici svizzere. Ebbene il 66,3% dei ragazzi ha paura del cyber-terrorismo e il 61% delle ragazze non si sentono sicure online. Hanno il terrore dei social e delle app per incontri.

E il 95,1% ha confessato che vedere circolare le proprie foto hot in Rete è come subire una violenza fisica. Facebook  è già corsa ai ripari rimuovendo i contenuti violenti. Ben 9,2 milioni di contenuti di bullismo e molestie  nel solo terzo trimestre  2021. Idem Instagram. Non c’è più tempo da perdere. È scoccata l’ora delle campane a martello.

Gestione cookie