ROMA – Prima una telefonata a Giuliano Pisapia durante il vertice del “patto”. Poi un comunicato “abbottonato” da parte del sindaco di Milano. Comunicato che non dice apertamente (per ora) ma fa capire quanto basta. Il patto siglato da Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola, lo stesso che ha di fatto estromesso Antonio Di Pietro dall’alleanza di centrosinistra, passa per i sindaci. Saranno loro a creare il puntello della neonata alleanza nella forma di una “lista civica” di sindaci di centrosinistra che ha l’ambizioso obiettivo di essere una sorta di collante tra la politica centrale e la società civile.
Obiettivo non dichiarato ma visibile dell’operazione è anche e soprattutto quello di arginare l’avanzata di Beppe Grillo, rosicchiando nei limiti del possibile voti ai 5 stelle e all’ex alleato Di Pietro. Scrive su Repubblica Goffredo De Marchis che per Bersani è un modo di passare alla cassa. Perché il Pd, che ha sempre sostenuto i candidati sindaci usciti dalle primarie, anche quando come nel caso di De Magistris e Pisapia non erano i “suoi”. E ora può riscuotere i frutti di quell’accordo. Spiega De Marchis:
Pisapia garantisce il suo impegno totale. Organizzerà la lista dei sindaci, il cosiddetto movimento Arancione. Con Massimo Zedda (Cagliari), Michele Emiliano (Bari), Luigi de Magistris (Napoli) se vorrà essere della partita e non seguirà Di Pietro. Eppoi ci sono tutti gli altri sindaci del centrosinistra. Dai territori parte la controffensiva al Movimento 5 stelle. Sullo stesso terreno della vita dei cittadini, dei beni comuni.
All’impegno preso con i leader di Pd e Sel il sindaco di Milano ha fatto subito seguire una nota: “Per raggiungere l’obiettivo di una proposta di governo è fondamentale una coalizione che unisca le forze politiche, le espressioni di impegno civile e sociale presenti sul territorio e tutti quei cittadini che intendono impegnarsi per una svolta anche culturale”. Ovvero la lista dei sindaci. Che, sempre secondo De Marchis, piacerebbe anche a Pier Ferdinando Casini. Il leader dell’Udc, in verità, nelle ultime ore si è fatto cauto e vuole evitare che il Pdl affondi su una sua possibile alleanza con la sinistra. Sta di fatto che, soprattutto se Silvio Berlusconi dovesse come sembra essere il candidato del centrodestra alle prossime politiche, l’asse Udc-Pd-Sel probabilmente ci sarà. Con i sindaci guidati da Pisapia a fare da collante con la società civile.
Resta da capire cosa farà De Magistris. Formalmente il sindaco di Napoli è ancora nell’Idv e non ci sono segnali “pubblici” di un divorzio imminente con Di Pietro. Ma a De Magistris, come a diversi altri nell’Idv, la svolta grillina di Di Pietro non piace. La separazione quindi è possibile, soprattutto se la proposta alternativa dovesse essere interessante. Come, ad esempio, una lista civica dei sindaci.