Bossi accusa: “Monti ha fallito”. Calderoli rincara: “A casa chi lo ha messo lì”

Monti ha fallito completamente. Umberto Bossi ha accusato il premier di aver mancato gli obiettivi dal palco della festa padana organizzata dalla Lega Nord a Sommacampagna la sera del 20 agosto. A rincarare la dose, sempre dallo stesso palco, ci ha pensato Roberto Calderoli, che pur non nominando mai Giorgio Napolitano, lancia la sua frecciatina: “Uno che ha messo lì Monti, deve andare a casa”.
Roberto Calderoli e Umberto Bossi (LaPresse)

ROMA – “Il governo di Mario Monti ha fallito in pieno, completamente”. Umberto Bossi, presidente federale della Lega Nord, accusa il premier “messo lì di forza dal presidente della Repubblica” di non essere riuscito a portare a termine gli obiettivi fissati. Bossi ha parlato dal palco della festa padana di Sommacampagna la sera del 20 agosto e le sue parole hanno trovato l’appoggio di Roberto Calderoli, che invita Giorgio Napolitano, pur senza nominarlo, ad andarsene: “Uno che ha messo lì Monti, deve andare a casa”.

Parlando delle attività di Monti, Bossi ha detto: “Qualsiasi capitolo abbia affrontato, ha fallito: era stato chiamato per rilanciare lo sviluppo e stabilizzare la politica ma ha solo favorito Grillo e i suoi. Ora Monti deve andarsene presto fuori dalle scatole”.

Bossi ha ammesso anche di non sapere quando si andrà alle elezioni, ma ha annunciato che ”la Padania è pronta a ripartire grazie agli accordi che sta sottoscrivendo con i popoli a lei vicini. Svizzera, Baviera, regioni del Sud della Francia, Slovenia e Carinzia – ha proseguito il Senatur – la pensano esattamente come Piemonte, Veneto, Lombardia. E’ un gruppo di regioni che si è reso conto che l’area più produttiva d’Europa è quella alpina, che Roma con i suoi giochi paramafiosi sta distruggendo questa economia fertile”.

Anche Calderoli è intervenuto a Sommacampagna e, parlando del lavoro svolto dalla Lega in tema di federalismo, ha osservato che i parlamentari leghisti ”sono dei testardi; siamo riusciti a far riapprovare da un Parlamento che per due terzi è composto da ‘teroni’ il bicameralismo, la riduzione del numero dei parlamentari, la fine del centralismo e visto come si è comportato anche l’elezione diretta del presidente della Repubblica”.

Pur senza mai nominare Giorgio Napolitano, Calderoli ha aggiunto che ”fino a un certo punto è andato in una determinata maniera ma ora sbanda, e sbanda alla grande. E dopo che ha messo lì Monti, a casa deve andare, perché il popolo non lo voterebbe mai”.

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