Cara di Mineo chiude, Salvini: “Una bellissima mattinata, la dedico ai coniugi Solano massacrati”

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Luglio 2019 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA
Cara di Mineo chiude, Salvini: "Una bellissima mattinata, la dedico ai coniugi Solano massacrati"

Cara di Mineo chiude, Salvini: “Una bellissima mattinata, la dedico ai coniugi Solano massacrati”

CATANIA – “E’ una mattinata bellissima”. Così Matteo Salvini annuncia la chiusura del Cara di Mineo, il centro d’accoglienza più grande d’Europa, situato in provincia di Catania. Intervenendo a Caltagirone, all’inaugurazione dei nuovi locali del Commissariato di Pubblica Sicurezza e del Distaccamento della Polizia Stradale, il ministro dell’Interno ha spiegato che “alcune indagini hanno portato alla luce fattispecie evidenti di mafie non solo italiane, ma anche nigeriane che dal Cara di Mineo si sono allargate come potenza operativa dello spaccio su tutto il territorio”.

Poco dopo Salvini si è recato presso la struttura, ma al suo ingresso una delegazione di dipendenti ed ex lavoratori del Centro di accoglienza ha protestato utilizzato fischietti ed esponendo uno striscione con la scritta “Lasciati in mutande”. Episodi di protesta ci sono stati anche a Caltagirone dove  sono stati esposti cartelli e lenzuola con scritto: “Io sto con Carola e Alex: porti aperti“, “La differenza è che noi salveremmo anche voi leghisti in mare” e “Ne salveremo 49 milioni + interessi”.

“Sul Cara siamo passati dalle parole ai fatti – ha insistito Salvini – Pensiamo già a cosa verrà al suo posto. Si recupereranno al presidio del territorio uomini e donne, si risparmieranno un sacco di quattrini: lavoriamo per ricollocare lavoratori, ma la Sicilia, Catania e Mineo non possono fondare il loro futuro sull’immigrazione. Oggi è un bel giorno per la legalità e la sicurezza del territorio che dedico ai due anziani massacrati”. 

Il caso a cui ha riferimento il ministro Salvini, nella sua dedica, è quello del 18enne ivoriano Mamadou Kamara, ospite del Cara di Mineo, condannato l’8 febbraio del 2019 all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Catania. I giudici, accogliendo la richiesta del Procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, lo hanno riconosciuto colpevole del duplice omicidio per rapina, commesso il 30 agosto 2015, nella loro villa di Palagonia di Vincenzo Solano, 68 anni, e di sua moglie Mercedes Ibanez, di 70. La donna, è la tesi dell’accusa, sarebbe stata anche violentata.

L’ivoriano si è sempre proclamato innocente. Rientrato in bicicletta nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo in cui era ospite, il 18enne fu bloccato da militari dell’Esercito e da un Ispettore Capo in servizio nel Cara, insospettiti dai vestiti che indossava, quelli della vittima, troppo grandi per lui. Ad accusarlo ci sono anche le indagini e i filmati visionati dalla Squadra Mobile di Catania e del commissariato di Caltagirone che lo riprendono mentre esce dal Cara e si avvicina alla villa. Ma soprattutto lo accusa una sua polo blu trovata sporca di sangue nell’abitazione dei coniugi, dove furono trovati anche parte di un braccialetto che aveva nello zainetto con la refurtiva, e i suoi pantaloni sporchi di sangue, i vestiti che indossò per tornare al Cara, che erano di Vincenzo Solano, taglia 56, enormi per lui, e le ciabatte della vittima. (Fonte: Ansa)

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev