ROMA – Sulla questione dello sgombero della sede di Casapound a Roma, cioè sul mancato sgombero di un palazzo occupato dal 2003 all’Esquilino di proprietà del Demanio, si fanno sentire gli esponenti dei 5 Stelle che accusano direttamente il ministro e alleato leghista Salvini: in sostanza, loro non c’entrano, la legalità non ha colore politico e per questo hanno sollecitato più volte, invano, il ministero dell’Interno che solo, attraverso il prefetto, ha il potere di far rispettare la legge. In questo caso mettere fine a una occupazione abusiva.
“Sullo sgombero dell’immobile di via Napoleone III a Roma occupato abusivamente dal partito di CasaPound, l’unica forza politica ad essersi espressa sempre in maniera coerente è il MoVimento 5 Stelle. Per noi non esistono sgomberi di serie A e di serie B. La nostra unica stella polare è quella della legalità. Il solo vero strumento per risolvere l’emergenza abitativa, a Roma come nel resto d’Italia”. Così in una nota il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli che ricorda come il ministro dell’Interno Matteo Salvini sia stato “sollecitato più volte” a far eseguire lo sgombero.
“Il ministro Tria – spiega ancora Patuanelli – ha chiarito di non aver inviato nessuna lettera in proposito dello sgombero di Casa Pound, ma che il MEF si è limitato a trasmettere a Virginia Raggi una comunicazione dell’agenzia del demanio in cui si informa il sindaco di Roma di tutti gli atti compiuti e della richiesta fatta in tal senso. L’effettuazione e la data dello sgombero sono di competenza del Prefetto di Roma e del ministro dell’Interno, che abbiamo sollecitato più volte”.
“Chi come il Pd dice cose diverse – conclude il senatore M5S – non fa altro che affermare il falso. Sul tema della legalità noi non guardiamo in faccia nessuno. Può dire altrettanto chi, al governo nazionale e di Roma, non ha mai mosso un dito?”.