Cicchitto: “Il Pdl non è un albergo a ore”

Pubblicato il 21 Novembre 2009 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA

Fabrizio Cicchitto

Va bene il “dibattito”, ma che non diventi irrispettoso nei confronti del “pensiero della maggioranza”, altrimenti il Pdl rischia di diventare un “albergo a ore”. Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, invita i parlamentari del partito a evitare «fughe in avanti» su temi come il biotestamento e l’immigrazione.

Intervistato dal Giornale, Cicchitto individua nel “gruppo ideologico” vicino al Secolo d’Italia il maggior pericolo di fibrillazione interna al Pdl. «Non faccio il processo alle intenzioni di Fini» premette. E aggiunge: «Fini ha come retroterra la storia politica di An. Berlusconi è il leader carismatico del centrodestra. Ciò che non mi convince sono le posizioni politico-culturali di questo gruppo ideologico, di intellettuali innamorati della parola bipartisan, che si sta raccogliendo intorno al Secolo d’Italia. Sono convinti che dopo la caduta del muro tutti i gatti sono bigi. Non ci sono più differenze».

In definitiva, riassume, « è la filosofia dell’inciucio». Cicchitto punta il dito contro il progetto di legge che vorrebbe dare il voto agli immigrati nelle elezioni amministrative, cofirmato da Walter Veltroni e Flavia Perina, deputata del Pdl e direttrice del Secolo. «Non puoi fare azioni politiche che non rispettano il pensiero della maggioranza. Senza avvertire nessuno. Altrimenti – mette in guardia – il partito diventa un albergo spagnolo. Un albergo dove la gente entra e esce. Passa, ci sta poche ore e poi se ne va».

Tutto il contrario, sottolinea, della caserma: «Tra l’albergo a ore e la caserma c’è la sana dialettica di partito, dove c’é un confronto. Si può avere unanimità o si può determinare una maggioranza e una minoranza, ma la minoranza non fa azioni politiche ignorando quello che pensano tutti gli altri».