ROMA – Nella nuova sede della rinnovata Forza Italia, dopo il trasloco dalla sede di via dell’Umiltà che è coinciso con l’addio al Pdl, a comandare sarà Daniela Santanchè: sarà lei, affiancata da Denis Verdini, a piazzare i mobili e a decidere a chi assegnare le stanze. Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano fa un divertito racconto dello sbarco nei nuovi locali di piazza San Lorenzo in Lucina:
“arriva Daniela Santanchè: avrà la sensibilità e la profondità architettonica, assieme a Denis Verdini, uomo dal corpo robusto e dai tocchi ruvidi, per distribuire le stanze che s’affacciano in piazza San Lorenzo in Lucina, ex capitale del mondo di Giulio Andreotti, nuova sede romana che seppellisce il Pdl e riesuma Forza Italia […] Eppure il segretario del partito, nonché vice di Enrico Letta e ministro degli Interni, è ancora Angelino Alfano. Ma nessuno se ne accorge, anzi: nessuno se ne ricorda. Non sapeva, e se sapeva non aveva capito bene, neanche dei traslochi da via dell’Umiltà alla piazzetta accanto a via del Corso, che ospita – a venti metri dal salone dedicato al presidente dei presidenti – il comando provinciale dei Carabinieri.
[…] Tra un Verdini di sfuggita, un Daniele Capezzone in presidio permanente e un’Elvira Savino incantata dinanzi ai negozi di gioielli, tutti aspettano lo sbarco di Daniela Santanchè. Anche gli operai che avvolgono i fili per il telefono, che trasportano pacchi stracolmi eppure – attenzione – senza bandiere, vessilli o cimeli del Pdl: perché l’ha ordinato la Santanchè. In questa piazza che la politica ha occupato, qui dove ci sarà una specie di area faunistica protetta fra falchi, colombe, pitonesse e chissà quale epiteto di fantasia inespressa, la signora Daniela non vuole i colori azzurri e biancastri del Pdl, ma soltanto il tricolore di Forza Italia.
IL CAVALIERE, o meglio il partito con i soldi pubblici, pagherà 80.000 euro al mese per un primo piano da 3.000 metri quadri per i politici più 800 per l’amministrazione. Un piccolo sacrificio rispetto al deserto (non c’era tanta folla) in via dell’Umiltà, ma nessuno – adesso che si assegnano le scrivanie come le pettorine per una corsa – vuole rinunciare al posto. Fosse per la Santanchè, Alfano non avrebbe nemmeno un angolino. Non sarà facile neanche per i ministri strappare una seggiola. La signora Daniela non ammette deroghe: chi c’era prima, ci sarà. Berlusconi voleva sfruttare l’evento per un predellino romano, ma per i ritocchi bisogna attendere un paio di settimane. Potrebbe pur sempre inscenare un’inaugurazione a lavori in corso. Non sarebbe la prima volta”.
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