Roberto Cota, eletto governatore del Piemonte, si è dimesso dalla carica di deputato. La decisione, anticipata dallo stesso Cota durante una trasmissione televisiva, è stata ufficializzata nell’Aula della Camera dal vicepresidente Rocco Buttiglione. Al suo posto approda a Montecitorio Maurizio Grassano, che è stato però “rifiutato” dal gruppo della Lega alla Camera.
Cota faceva parte dell’ “esercito” dei politici che hanno accumulato incarichi (e di conseguenza stipendi), essendo titolari contemporaneamente di una poltrona in Parlamento e di altre negli enti locali.
Maurizio Grassano non è stato accolto nel gruppo della Lega Nord. “Il Gruppo della Lega Nord – spiega il capogruppo dei deputati del Carroccio alla Camera, Marco Reguzzoni – preso atto della vicenda giudiziaria del neodeputato (oggi non più appartenente alla Lega Nord a seguito del coinvolgimento in una vicenda giudiziaria per truffa aggravata e falso ai danni di ente locale) ha deciso di non accoglierlo al proprio interno”.
Maurizio Grassano è infatti indagato per truffa ai danni del comune di Alessandria. Per Grassano sono in seguito scattate anche le manette. Il 25 settembre 2009, quando era presidente del Consiglio comunale, è stato arrestato e posto ai domiciliari dalla guardia di finanza con l’accusa di aver tentato di inquinare le prove della vicenda giudiziaria che lo vedeva indagato. A seguito dell’arresto, Grassano fu sospeso dai suoi incarichi.