Enrico Letta alla Ue: “Populismi nemici dell’Europa, gli daremo battaglia”

Enrico Letta alla Ue: "Populismi nemici dell'Europa, gli daremo battaglia"
Enrico Letta (Foto LaPresse)

ROMA – ”Urge una grande battaglia europeista: l’Europa dei popoli contro l’Europa dei populismi. Questa è la posta in gioco nei prossimi sei mesi”.  Enrico Letta lancia la sua ‘chiamata alle armi’ contro i ‘nemici’ dell’Europa e lo fa in una intervista concessa allo spagnolo El Pais, al polacco Gazeta Wyborcza, al francese Le Monde, al tedesco Suddeutsche Zeitung, all’inglese The Guardian e alla Stampa.

All’Unione europea il premier italiano chiede di abbandonare la ”timidezza nella battaglia politica” e sottolinea che nella prossima legislatura Ue ”la scommessa di fondo è passare dalla austerità alla crescita, una scommessa che il Parlamento più euroscettico della storia rischia di azzoppare”.

Letta intanto rassicura l’Europa sul fatto che il suo governo andrà avanti: con le dimissioni dei ministri, racconta, ”ho iniziato a fare gli scatoloni”, dopo però ”il Parlamento mi ha dato una fiducia larga” e ”dal 2 ottobre abbiamo maggiori forze e guardo al futuro con fiducia”.

In Europa, dice c’è ”una grande sottovalutazione del rischio di ritrovarsi nel prossimo maggio il più anti-europeo Parlamento europeo della storia” e ”se i populisti in Europa superassero una percentuale del 25 per cento questo sarebbe molto preoccupante”.

Per evitarlo bisogna ”alzare la bandiera dell’Europa che lotta contro la disoccupazione, lanciando nei prossimi Consigli un grande Progetto giovani”, oltre a tornare a parlare di industria, come farà il prossimo Consiglio di febbraio. Ed essere ”uniti sull’immigrazione” perché ”non è un caso che Grillo in questa circostanza abbia seguito politiche di destra”.

A questo proposito Letta spiega anche che ”abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di Lampedusa, tanto che – annuncia – nella Legge di stabilità metterò un emendamento con opere compensative che riguarderanno l’isola diventata un simbolo”. Contro i populismi in Italia la chiave ”sta nella capacità di far diventare leggi entro quella data, l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e la riforma elettorale”.

E anche sulle riforme ”penso che entro l’estate possiamo chiudere la partita”: ”Io – aggiunge il premier – lavoro perché si cambino le regole e si torni nel 2015… quando sarà, nel 2015 si torni a un confronto elettorale nel quale i cittadini possano scegliere tra due opzioni e questa scelta porti poi alla espressione di un governo”.

Letta si dice ”fermamente intenzionato e convinto di andare avanti su questa strada. Anche perché i risultati si cominciano a vedere”. Nel 2014 ”l’Italia sarà uno dei Paesi più virtuosi d’Europa: per la prima volta, dopo 5 anni, il debito scenderà. Avremo il deficit di nuovo sotto il 3%”, ma anche la spesa pubblica primaria che scende. Si fermerà la crescita delle tasse, avviando il calo. Avremo il segno più sulla crescita e speriamo di fermare l’aumento della disoccupazione”.

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