Niccolò Fraschini, il consigliere di Pavia: “Coronavirus? Finalmente la secessione. Noi schifati da chi vive nell’immondizia”

Fraschini, Facebook
Niccolò Fraschini, il consigliere di Pavia: “Coronavirus? Finalmente la secessione. Noi schifati da chi vive nell’immondizia”

ROMA – “Ci è voluto il coronavirus per far sì che noi lombardi ottenessimo finalmente la #secessione. L’unica differenza è che sono gli altri a secedere da noi appestati e non viceversa!”.

Sta suscitando molte polemiche una dichiarazione postata su Facebook da Niccolò Fraschini, consigliere comunale della lista “Pavia Prima”:

“L’unica differenza – si legge ancora nel post di Fraschini – è che sono gli altri a secedere da noi appestati e non viceversa!”.

E non è finita qui.

“Noi lombardi – si legge in un altro commento del consigliere – veniamo schifati da gente che periodicamente vive in mezzo all’immondizia (napoletani et similia), da gente che non ha il bidet (francesi) e da gente la cui capitale (Bucarest) ha le fogne popolate da bambini abbandonati. Da queste persone non accettiamo lezione di igiene: tranquilli, alla fine di tutto questo, i ruoli torneranno a invertirsi”.

Post e commenti, quelli di Fraschini, che hannonaturalmente scatenato molte polemiche.

Il sindaco Mario Fabrizio Fracassi, esponente della Lega, ha subito replicato a Fraschini (che in consiglio comunale sostiene la maggioranza di centrodestra): “Come primo cittadino di Pavia e come italiano – afferma il sindaco Fracassi -, mi dissocio senza se e senza ma dalle dichiarazioni di Niccolò Fraschini, consigliere della lista civica ‘Pavia Prima’, così come si sono dissociati per intero la mia giunta e i consiglieri di maggioranza. Vorrei considerala solo un’uscita infelice, ma la denigrazione è inaccettabile e va sempre respinta”.

“In questi giorni, poi, in cui dovrebbe prevalere l’unità nazionale di fronte alla crisi – continua il sindaco – fa ancora più male leggere certe frasi di italiani del Nord contro italiani del Sud e di italiani del Sud contro italiani del Nord, come avvenuto dopo i primi casi del coronavirus in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Il rispetto si deve a tutti. E attaccarci tra di noi, che siamo un unico popolo, è ancora più triste”.

“Sono sinceramente dispiaciuto – conclude – se qualcuno si è sentito offeso dai toni da me utilizzati. Il mio post era dettato da una comprensibile e diffusa esasperazione: da giorni noi lombardi siamo additati come untori e appestati nel resto del Paese e in altri Stati”.

Fonte: Il Corriere della Sera, Ansa.

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