Governo, Carlo Cottarelli lascia Colle in stand by: più tempo per lista ministri. Ipotesi voto a luglio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Maggio 2018 - 21:30| Aggiornato il 30 Maggio 2018 OLTRE 6 MESI FA
Governo, Carlo Cottarelli lascia il Quirinale (foto Ansa)

Governo, Carlo Cottarelli lascia il Quirinale (foto Ansa)

ROMA – Il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] ha lasciato il Palazzo del Quirinale senza parlare con i giornalisti che lo attendevano alla Vetrata. E’ rientrato alla Camera affermando: “Stiamo approfondendo alcune questioni sulla lista dei ministri, ma non ci vorrà molto”.

Oggi Cottarelli avrebbe dovuto presentare la lista dei ministri al Capo dello Stato. Ma, al momento, non è stata presentata nessuna lista.  “Ci sono problemi”, dicono fonti del Quirinale. Il premier incaricato avrebbe chiesto altro tempo per comporre la squadra di governo. Mentre il portavoce di Mattarella, Giovanni Grasso, ha poi fatto sapere che Cottarelli e il presidente della Repubblica si incontreranno nuovamente domani mattina.

L’uscita del portavoce del Quirinale è stata preceduta da un certo sconcerto da parte dei giornalisti presenti in sala stampa: quando hanno visto i corazzieri che tradizionalmente presidiano la porta che conduce allo studio “alla Vetrata” lasciare la loro postazione è scattata la ressa per cercare di avere conferme. Di solito questo è il segnale che il presidente della Repubblica ha lasciato “la Vetrata” per far ritorno al suo studio privato. Contemporaneamente Cottarelli è stato visto fare il suo ingresso alla Camera dei Deputati.

Si è parlato di probabile rinuncia, che si sarebbe dovuta formalizzare nell’incontro di domani. Al Senato Cottarelli non avrebbe ottenuto neanche un voto dopo che pure il Pd si è espresso in favore dell’astensionismo. Questo avrebbe convinto l’ex Mr forbici, almeno secondo i rumors di palazzo, a rinunciare. Ma sull’ipotesi non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale e anzi il Quirinale ha diramato una nota di precisazione: il contrattempo sarebbe sui nomi della squadra di governo e non su una ipotetica rinuncia.

Ma intanto prende corpo l’ipotesi di andare al voto addirittura prima della pausa estiva. I partiti sono pressoché unanimi su questo. “Per me va bene il prima possibile”, dice il capo politico del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, ai cronisti. Volontà espressa anche dal Partito democratico, sostenuta ovviamente dalla Lega. Di qui il sospetto che Cottarelli rinunci all’incarico di formare un governo e si vada direttamente allo scioglimento delle camere.

L’ipotesi riguarderebbe il voto per il 29 luglio e gli uffici tecnici del Viminale si sarebbero già messi al lavoro per verificare la praticabilità dell’appuntamento elettorale.

Lo spread oltre trecento punti, un governo che rischia di nascere morto, senza neppure un voto di fiducia e la gazzarra al Senato proprio mentre il premier incaricato Cottarelli era al Colle, hanno contribuito a prefigurare uno scenario che amplifica l’incertezza: siamo a rischio speculazione. Tanto vale tornare al voto.