“Grillo fascista, via dall’Italia”: 8 ebrei di Roma si dimettono contro Pacifici

Pubblicato il 3 Aprile 2013 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Comunità ebraica romana divisa, causa Beppe Grillo. In polemica con le parole del rabbino capo Riccardo Pacifici, che in un’intervista ad Haaretz aveva parlato, riguardo al M5s, di fascismo e antisemitismo e aveva ipotizzato una shoah degli ebrei dall’Italia, otto rappresentanti della lista di sinistra Hazack annunciano le loro dimissioni dagli incarichi nella giunta e in quelli esterni.

Leggi Pacifici: “Grillo più pericoloso dei fascisti”. Poi smentisce: “Mai detto”

A dimettersi dalla “Giunta di coalizione” sono Guido Coen, Giacomo Moscati, Victor Magiar, Livia Ottolenghi, Serana Terracina, Emanuele Pace, Massimo Bassan e Dora Piperno.

Questo il testo della lettera:

“Ribadiamo il nostro dissenso nei confronti della strategia di comunicazione e della metodologia decisionale attuate dal Presidente in carica della Comunità Ebraica Romana, Riccardo Pacifici. Particolarmente grave e intempestivo, in questo delicato momento della vita pubblica italiana, è l’ultimo episodio, la sua intervista rilasciata ad Haaretz e appresa dai consiglieri solo attraverso i mass media, anche se in parte esprime preoccupazioni condivisibili”.

“Di fronte a questo modo di rappresentare la Cer, riteniamo che sia necessario dare le dimissioni da membri di Giunta e dagli incarichi che abbiamo ricevuto dalla Giunta. Far parte di una Giunta di coalizione vuol dire condividere le modalità di comunicazione delle opinioni e delle preoccupazioni degli ebrei romani, che devono essere sempre concordate, come è stato ribadito più volte sia in Giunta che in Consiglio Cer. Far parte di una Giunta di coalizione significa che il Presidente non ha la delega a esternare qualsiasi suo pensiero secondo tempi e modalità da lui decise senza un confronto con l’ufficio di presidenza, o con la Giunta o con il Consiglio”.

“L’indubbia tolleranza, da parte del Movimento Cinque Stelle, sulla presenza di commenti sul suo blog di affermazioni antisemite, razziste e xenofobe ci deve spingere tutti a vigilare su questi fenomeni – scrivono gli esponenti di Hazack – Siamo in disaccordo con l’allarmismo strategico del Presidente circa l’emergenza di lasciare il nostro Paese, e lo abbiamo ribadito fin dalla sua prima esternazione in proposito, un anno fa. I Consiglieri della lista Hazak continueranno comunque a svolgere costruttivamente il loro ruolo di consiglieri della Comunità Ebraica di Roma, come da mandato elettorale”.