Intercettazioni: prevista approvazione al Senato per dicembre

Pubblicato il 8 Novembre 2009 - 19:48 OLTRE 6 MESI FA

Filippo Berselli, senatore, ex An

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi vuole stringere i tempi su giustizia e intercettazioni. Secondo l’agenzia di stampa Ansa, al più tardi mercoledì conta di ritrovarsi con il leader della Lega Umberto Bossi e il presidente della Camera Gianfranco Fini, per verificare se esiste nella maggioranza la volontà dichiarata di “scudare” politicamente il presidente del Consiglio sulle questioni della giustizia.

L’attenzione è tutta sulla “durata del processo”, cioè sulla prescrizione. Sul tema l’Italia ha subito una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea per la lungaggine eccessiva dei diversi gradi di giudizio. La risposta, in realtà, dovrebbe essere quella di intervenire su procedure, organizzazione, mezzi, produttività dei magistrati. Ma per Berlusconi il tema è cambiato e da urgenza che era è diventato un’emergenza vera e propria dopo la bocciatura del Lodo Alfano da parte della Corte costituzionale.

Agli alleati il premier chiederà un impegno chiaro e deciso su cinque punti: la riforma del processo penale e delle intercettazioni (i due provvedimenti, approvati alla Camera, sono fermi al Senato); la riforma costituzionale della giustizia; la riforma del meccanismo di elezione del Csm; la durata dei processi.

Chiosa il ministro per l’Attuazione del Programma di Governo, l’ex democristiano di sinistra Gianfranco Rotondi: “Sulla giustizia non ci sono ultimatum né documenti segreti, ma un programma votato dagli elettori che giustamente il premier vuole realizzare, ed è questo il tempo”.

Spiega meglio Maurizio Gasparri, che ha un ruolo importante nella proceduta di approvazione come capo Gruppo dei senatori del Pdl: “Escludo che ci siano passi indietro rispetto al progetto di legge sulle intercettazioni. Va invece definita la tempistica dell’approvazione partendo dal testo del ddl fermo al Senato”.

Secondo Gasparri, e sa quel che dice per il Pdl la riforma della giustizia è una “priorità “: “La nostra proposta di legge non è illiberale e lo dimostra il fatto che a più riprese l’Europa ci ha chiesto interventi urgenti sulla giustizia. Detto questo ovviamente in democrazia si è sempre aperti a una discussione costruttiva”.

A conferma che la maggioranza vuole fare sul serio,, ci sono anche le parole di Filippo Berselli, presidente della commissione Giustizia del Senato:”La prossima settimana abbiamo in calendario già tre sedute notturne per lunedì, martedì e mercoledì perché entro il 18 novembre mi impegno a che sia completato l’esame della riforma dell’ordine forense per poter essere poi portato in Aula. E’ un testo atteso da 40 anni e si iscrive nello schema della futura giustizia penale che io e il ministro Alfano immaginiamo incentrata sui tre pilastri del giudice, dell’avvocato dell’accusa e dell’avvocato che dovrà avere una migliore qualificazione rispetto a quella attuale al pari dell’accusa”.

Tempi stretti anche per il ddl intercettazioni: “Finito con la riforma dell’ordine forense sentiremo, come previsto, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso completando così le audizioni e quindi fisserò il termine per gli emendamenti in un paio di settimane e certamente per metà dicembre completeremo l’esame, cosicché, compatibilmente con un eventuale ritorno della Finanziaria al Senato, potrà essere licenziato entro Natale”.

Subito dopo, conclude, “procederemo a spron battuto sulla riforma del processo penale”.