Liste Pdl. Massimo 3 legislature, meno di 65 anni: ecco criteri per i candidati

Pubblicato il 7 Gennaio 2013 - 23:41 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – Età inferiore ai 65 anni, un massimo di 3 legislature (15 anni) e aver pagato tutte le quote dovute al partito. Il Pdl fissa i criteri per la composizione delle liste elettorali. Una serie di criteri stabiliti in una riunione fiume dell’ufficio di presidenza a via dell’Umiltà. Incontro a cui hanno preso parte i vertici del partito, Angelino Alfano in testa, ma senza la presenza di Silvio Berlusconi che però è stato informato telefonicamente dell’esito della riunione.

Berlusconi d’altronde già nei giorni scorsi aveva fornito dei dettagli sulle liste del Pdl insistendo sulla presenza solo del ”10% dei parlamentari uscenti, per la maggior parte giovani”. Quanto alla presenza di eventuali ministri tecnici, nessuna sorpresa perché l’ipotesi non viene presa in considerazione dal Cavaliere: ”Nelle nostre liste non ci saranno ministri che hanno preso parte all’esecutivo tecnico”.

L’obiettivo, spiega Berlusconi, resta ”il mondo delle professioni e della cultura. Ci saranno persone – precisa – che non avranno bisogno della politica per arricchirsi”. L’ex capo del governo promette poi che nei prossimi giorni sarà presentata una sorta di ‘squadra di governo’.

In attesa di capire quali saranno le novità in termini di candidature nelle liste pidielline, il partito ha messo in chiaro i divieti: nella scelta saranno applicate le norme contenute nel decreto sull’incandabilità approvato di recente.

Su un punto Berlusconi non sembra disposti a concedere deroghe: ‘Non potranno essere candidati coloro che si siano comportati in modo scorretto nei confronti del Popolo della Libertà e del mandato degli elettori” in particolare, si legge nero su bianco nel documento approvato dall’ufficio di presidenza coloro che hanno ”favorito” o ”tentato fratture nei gruppi parlamentari, che abbiano operato per mettere in difficoltà il governo Berlusconi, che abbiano espresso sistematicamente voti in dissenso, o che abbiano assunto in modo sistematico posizioni in conflitto con la linea politica del partito”.

Tra gli esclusi poi ci saranno gli eurodeputati del partito e gli esponenti del Pdl che saranno candidati alle prossime elezioni.