Csm, Monti blocca la riforma: “Inopportuna e non percorribile”

Pubblicato il 27 Maggio 2012 - 14:35| Aggiornato il 28 Maggio 2012 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mario Monti smentisce le ipotesi di riforma dell’organismo disciplinare della magistratura ordinaria, circolate sui giornali. In una nota di Palazzo Chigi si legge che il “Presidente del Consiglio aveva già da tempo ritenuto tale iniziativa inopportuna e non percorribile, escludendola conseguentemente dai provvedimenti all’esame del Consiglio dei Ministri “.

La smentita giunge in seguito alle anticipazioni, pubblicate dal quotidiano la Repubblica, su un nuovo progetto di riforma che, in sostanza, toglierebbe alla magistratura il controllo della giustizia disciplinare. Il piano, secondo quanto scrive Repubblica, prevederebbe un rafforzamento dei “laici” nominati dal Parlamento a scapito dei “togati” nei procedimenti disciplinari ai magistrati. In pratica nella futura sezione disciplinare del Csm ci sarebbero 3 “laici” e 3 “togati”, anziché 2 e 4 come è attualmente.

“Il Presidente del Consiglio – si legge ancora nella nota – ha poi pienamente condiviso l’ulteriore parere negativo pervenuto dal Ministro della Giustizia, ritenendo impossibile una simile riforma attraverso legge ordinaria anziché costituzionale”.

Il vice presidente del Csm Michele Vietti ”prende atto con soddisfazione della smentita di Palazzo Chigi circa l’ipotesi di modifica con legge ordinaria della composizione della Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore”. Questa precisazione,spiega Vietti, ”che fa riferimento ad una bocciatura risalente, confortata dal parere negativo espresso a suo tempo dal ministro della Giustizia, sgombra il campo da pretestuosi elementi di turbativa nei rapporti istituzionali che vedono in questo momento il Consiglio impegnato a sostenere lo sforzo di ammodernamento del sistema giudiziario”. ”Il tema disciplinare – prosegue il vicepresidente del Csm – è da tempo al centro di un ampio dibattito che non esclude ulteriori interventi riformatori, ma nel contesto di provvedimenti organici, ampiamente condivisi e con soluzioni compatibili con i principi di autonomia e indipendenza della magistratura. Peraltro – conclude – il presidente della Repubblica ha recentemente dato atto che il lavoro della Sezione Disciplinare di questa consiliatura è caratterizzato da prontezza e accresciuta severità, che smentiscono frettolosi giudizi sul suo operato”.