Maroni si difende: “Sono 10 anni che non vado a Roma per il 2 giugno”

Pubblicato il 3 Giugno 2010 - 10:36 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro degli Interni Roberto Maroni ha replicato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sull’assenza sua e dei ministri leghisti alle celebrazioni per la festa della Repubblica tenutesi mercoledì a Roma. «È un polverone inesistente per riempire le pagine dei giornali», ha spiegato Maroni.

«Sono almeno dieci anni che non vado a Roma, gli ultimi tre come ministro e anche i dieci precedenti ho sempre festeggiato la festa della Repubblica nella mia città, Varese», ha affermato Maroni.

«Sono sorpreso dalla sorpresa», ha sottolineato al Corriere della Sera . Quanto all’assenza degli altri ministri leghisti, «non c’era neanche Tremonti, non c’era altra gente, è solo un polverone per riempire le pagine dei giornali», ha ribadito il ministro.

Il ministro dell’Interno, ossia la carica che, per ruolo istituzionale, avrebbe dovuto essere sul palco delle autorità durante la cerimonia del 2 giugno era a Varese. Ai giornalisti che lo hanno avvicinato, mentre partecipava alla celebrazione locale rigorosamente priva dell’ inno nazionale, ha risposto: ”E’ una giornata di festa e non parlo”.

Alla cerimonia di Varese non è stato eseguito l’Inno di Mameli: durante la deposizione delle corone ai piedi del monumento ai caduti in piazza della Repubblica (presente lo stesso Maroni), la banda dei carabinieri ha intonato il Silenzio, mentre nei giardini di Villa Recalcati un’orchestra giovanile ha fatto da contorno ai discorsi ufficiali e alla consegna delle onorificenze, cantando cover di Andrea Bocelli e Gino Paoli.