ROMA – Pd, sulla scissione, prima della scissione, tonnellate di carta stampata e quintalate di ore televisive, nonché rotoloni di opinione web-social. Sulla scissione, dopo la scissione, resta qualche chilo di carta, etto di tv, post sparsi. Sono passati pochi giorni dal “grande evento” scissione ed è incredibilmente, inaspettatamente scissione a salve, senza il botto, sgasata.
E’ così e perché sia così non è facile dire. Perché Michele Emiliano è rimasto l’evento si è sgasato? Come battuta non c’è male. Perché alla fine i deputati che vanno via saranno poco più della metà di quelli annunciati? Non ha senso: tra Camera e Senato 40 parlamentari circa che rompono con il partito di appartenenza sono una grande e non minima misura per un’informazione che monitora gli spostamenti e perfino le intenzioni di spostamento di due parlamentari.
Perché non è successo niente? Ma andiamo: il partito che tiene in piedi il governo si spacca, il partito accreditato di arrivare primo alle elezioni perde un pezzo e rischia grosso di arrivare secondo e non è successo niente? E poi la storia, i richiami, le suggestioni, la sinistra che si rompe, bandiera rossa…Altro che non è successo niente.
E allora perché? In altri tempi la scissione del partito della sinistra, della sinistra sarebbe durata, avrebbe continuato a bruciare nel circuito della comunicazione di massa per mesi e mesi senza interruzione. Qui e ora non è passata neanche una settimana e già fa polvere. Perché?
Di sicuro c’entra la bulimia dell’informazione-comunicazione on line on time. Addentare in fretta, masticare poco e rapido, digerire di corsa. E passare ad altro. Il tutto senza memoria che duri oltre le 12 ore e senza spessore oltre il millimetro. Afferrare non l’onda ma la spuma dell’onda. L’informazione-comunicazione al tempo degli smartphone la scissione Pd l’ha sgranocchiata come nocciolina. A salve, senza il botto e sgasata perché spenta, triturata, diluita, spremuta e sminuzzata dalla grande bulimia del “sistema news”.
M anche grande anoressia, tanto per restare nella metafora. Insomma, per dirla cruda e terra terra, non c’è ciccia. In qualche modo, d’istinto più che di cultura, il “sistema news” ha avvertito, non sa neanche lui come e perché, che questa scissione non è di quelle “storiche” della sinistra.
Ma anche questo non spiega, le news e l’opinione pubblica di solito della storia se ne fregano e della storia hanno pessima opinione e stramba nozione. E’ che la scissione di Bersani, D’Alema, Speranza se batti loro una pacca sulla spalla ne esce polvere. Polvere ideologica, polvere organizzativa. Non è detto che sia polvere elettorale, anzi. Può darsi arrivino agli scissionisti alleati e consensi in buona quantità.
Ma resta e qui si registra il fatto inatteso e inconsueto di una scissione a sinistra appunto a salve, senza il botto e sgasata. D’Alema potrà consolarsi pensando che è colpa dei giornalisti che non capiscono nulla. Vero, poco sanno e ancor meno capiscono. Ma qualche volta, d’istinto e per sensazioni accumulate, ci prendono. E se tutti e tutti insieme hanno d’istinto la stessa sensazione, perfino D’Alema dovrebbe farsi qualche domanda.