Pd, Zanda: “Seppelliti da 8mila emendamenti, non volevamo contingentamento”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Luglio 2014 - 19:19 OLTRE 6 MESI FA
Pd, Zanda: "Seppelliti da 8mila emendamenti, non volevamo contingentamento"

Luigi Zanda (Foto LaPresse)

ROMA – “Non volevamo il contingentamento, ma siamo stati seppelliti da 8mila emendamenti“. Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, commenta così la situazione di stallo sulla riforma del Senato. Per il senatore Pd la situazione di ostruzionismo rappresenta un’assenza di democrazia.

Zanda ha dichiarato:

“Il buon funzionamento degli organi costituzionali, e il Parlamento è il primo, è un valore da difendere con tutte le nostre forze. C’è ben poco di democratico in questi atteggiamenti”.

Il capogruppo Pd al Senato dice:

“Non c’è stata obiettività nella valutazione delle circostanze che hanno portato alle decisioni della capigruppo. Il Movimento Cinque Stelle ha presentato 200 emendamenti, questo significa che i senatori del movimento Cinque stelle hanno capito che serve un dibattito serio e una discussione approfondita. Quei 200 emendamenti non hanno nulla a che vedere con gli 8.000 presentati. Sulla Costituzione si discute, ponderando le parole, non seppellendoci di emendamenti o voti segreti in quantità che non ci sono mai stati nella storia della Repubblica”.

Zanda ha poi aggiunto, commentando quanto scritto da Morra sul Senato, paragonato a Gaza:

“Ho fatto sei appelli per cercare una soluzione condivisa. Non volevamo arrivare al contingentamento ma non potevamo permettere che la discussione sulle riforme costituzionali finisse come sta finendo. Anche con la diffusione di espressioni luride, che mi vergogno di ripetere. Quelle sono un’offesa a chi ora sta soffrendo”.

E ha concluso:

“Vogliamo discutere sulla costituzione. Mi ribello a questa assenza di democrazia delle opposizioni”.